Di Matteo Forciniti
È stata una mattina dal risveglio triste ieri in Uruguay dopo la notizia della morte di Franco Battiato che lascia un vuoto incolmabile all'interno della musica italiana.
Su Radio Sarandí, una delle più ascoltate del paese, sono stati trasmessi alcuni dei brani più celebri del cantautore siciliano che in queste ore viene omaggiato anche fuori dall'Italia. "Un atto dovuto per un artista che ha segnato una generazione" spiega a Gente d'Italia il giornalista Jaime Clara, conduttore del programma "Sábado Sarandí". "Appena ho saputo della morte di Battiato ho subito cercato di organizzare una scaletta con le canzoni più rappresentative ma è stato difficilissimo dato che stiamo parlando di un autore che ha attraversato molte fasi nella sua carriera tutte molto diverse tra di loro". Secondo Clara è proprio questo l'aspetto più significativo da risaltare al momento di ricordare quello che viene riconosciuto come un maestro, autore di indimenticabili capolavori della canzone italiana.
"Mi ha sempre colpito la genialità imprevedibile ed eclettica di Battiato che è riuscito a transitare con disinvoltura attraverso stili e generi diversi con risultati eccezionali. Mi sorprendeva come dopo un disco di grande successo se ne usciva stupendo tutti con un nuovo lavoro completamente diverso da quello precedente. In una lunga e prolifera carriera è riuscito a mantenersi sempre originale riuscendo a mantenere livelli elevatissimi".
Come ci ricorda il giornalista uruguaiano, il successo di Franco Battiato ha varcato i confini italiani riuscendo a conquistare una fetta di pubblico importante anche all'estero, soprattutto in Spagna ma non solo. "Tra l'Uruguay e l'Argentina io credo che ci sia una generazione dai quarant'anni in su che lo apprezzava e che oggi gli rende omaggio, mentre per i più giovani era uno sconosciuto e questo mi dispiace. Parliamo, come del mio caso, di un'epoca in cui la musica italiana era molto presente nelle nostre case e si guardava anche il Festival di Sanremo. Purtroppo oggi questa vicinanza musicale con l'Italia l'abbiamo persa nonostante il paradosso di avere un accesso all'informazione molto facile attraverso il web".
La scomparsa di Battiato ha lasciato grande tristezza all'interno del pubblico in Uruguay, tra italiani e non solo.
Jorge Castrillón, giornalista spagnolo residente in Uruguay, afferma che Battiato "è stato un musicista irripetibile, coerente in tutto quello che ha fatto". "Lui è stato tra i primi ricordi musicali della mia vita" racconta il giornalista autore di diversi programmi televisivi. "Da bambino in vacanza ascoltavo le mie zie discutere sul significato di "Voglio vederti danzare", io ero piccolo ma volevo capire di cosa parlavano i grandi, quella canzone mi piaceva molto".
Castrillón ha vissuto alcuni anni in Italia tra la fine degli anni novanta e il duemila notando che "Battiato allora non era molto popolare in Italia perché rappresentava un tipo di musica con certe aspirazioni intellettuali. Il suo peccato era quello di avere avuto successo commerciale pur cercando di uscire dalle logiche commerciali. Dopo un periodo di allontanamento, lo riscoprii nel 2005 quando vivevo in Guatemala grazie a un'amica italiana. Le sue canzoni ci accompagnavano durante i viaggi per il paese".
"Oggi è un grande lutto per la musica italiana" dice amaramente Desirée Conti, romana, responsabile del centro culturale Vissi d'Arte a Montevideo: "Battiato fa parte di quegli autori che mi hanno accompagnato nell'adolescenza e anche nei miei anni lontana dall'Italia. Era un grande innovatore, un artista di un certo fascino. Nella sua musica si respira un certo misticismo". Tra i suoi brani preferiti, Conti cita "E ti vengo a cercare", "La cura", "Voglio vederti danzare", "La stagione dell'amore" e il bellissimo album "Fleurs". Capolavori destinati a restare nell'olimpo della musica italiana per sempre.