Nella giornata di ieri si è svolta la riunione online del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero dedicata al tema "Rinnovo dei Comites. Preparativi, modalità di partecipazione e di voto. Con quale legge?". Dopo gli interventi istituzionali, del Sottosegretario agli Esteri Della Vedova, del Segretario Generale del Cgie Michele Schiavone e dei vice Segretari del Cgie il dibattito si è sviluppato attraverso le riflessioni dei vari consiglieri.
Giangi Cretti, presidente I Commissione CGIE, ha sottolineato come uno degli obiettivi sia una corretta ed efficacie informazione non solo sulle elezioni ma sugli organismi di rappresentanza e su quello che rappresentano le comunità nei territori. Cretti ha sottolineato la necessità di promuovere un progetto per un'informazione coordinata sulle comunità italiane all'estero che non sia già confezionato, ma sia realizzato e elaborato attraverso il coinvolgimento del Cgie. Un progetto che tenga conto delle competenze diffuse tra i nostri connazionali all'estero.
Fabrizio Benvignati (CGIE-ACLI) ha lamentato che la mancata partecipazione al voto è la conseguenza del non adattamento delle istituzioni di rappresentanza alla mutata situazione degli italiani all'estero. "No all'informazione centralizzata, magari sussidiaria ma partendo dai territori", ha aggiunto Benvignati. Andrea Mantione (CGIE-Paesi Bassi) ha ricordato che la diaspora italiana ha triplicato i numeri negli ultimi 20 anni. "Siamo contributori netti dello Stato italiano, per non parlare poi del turismo di ritorno e dell'apporto all'export e al Made in Italy. Comites e CGIE nell'ultimo anno e mezzo si sono prodigati per l'aiuto ai connazionali. Senza i correttivi richiesti queste elezioni non dovrebbero svolgersi", ha spiegato Mantione. Tommaso Conte (Comites Stoccarda) ha segnalato il problema della iscrizioni all'Aire non ancora registrate in Germania con il rischio che varie persone possano non votare o candidarsi alle prossime elezioni dei Comites. Quindi ha parlato sia della necessità di aumentare i numero degli impiegati negli uffici consolari locali, sia del rischio che una bassa affluenza alle urne per il rinnovo degli organi di rappresentanza, a causa dell'inversione dell'opzione di voto, possa mettere a rischio l'esistenza stessa dei Comites. Vincenzo Arcobelli (CGIE-USA) ha parlato del grande bacino elettorale e del supporto dell'associazionismo: "grazie a Tremaglia doveva cominciare la stagione dei diritti, del discorso dell'italianità e del diritto di voto e uguaglianza", ha commentato Arcobelli sostenendo che se questo non è poi avvenuto "la responsabilità è della politica. Il CGIE ha contribuito per ciò che poteva fare poi il compito spetta ai politici", ha aggiunto Arcobelli sottolineando che così "vengono calpestati i diritti conquistati dalla nostra emigrazione con storie di grande sofferenza". Aniello Gargiulo (CGIE-Cile) ha messo in luce che sulla questione dei Consolati bisognerà valutare la situazione di tutti i Paesi e non si può escludere la possibilità di rinviare le elezioni: sarebbe più complicato però un rinvio all'ultimo momento. Salvatore Foti (Comites Ecuador) ha commentato sostenendo che si può andare ad elezioni ma bisogna riformare CGIE e Comites come condizione imprescindibile. Franco Papandrea (CGIE-Australia) ha ricordato che in Australia si percepisce una certa stanchezza all'interno dei Comites in attesa di questo rinnovo elettorale. Manfredi Nulli (CGIE-UK) ha invitato ad uscire con un testo chiaro per far pervenire il messaggio ai parlamentari: "di fondo il tema è se siamo risorsa o problema, se siamo risorsa bisogna investire su di noi, quindi il Governo metta i fondi che deve mettere affinché si svolgano elezioni a cui tutti possano partecipare", ha sottolineato Nulli. Paolo Da Costa (CGIE-Svizzera) ha evidenziato che la politica ha fallito e ha lamentato la mancanza di parlamentari nella riunione della plenaria online. Da Costa ha inoltre rilevato come all'estero vi siano competenze e capacità che si sono evidenziate anche durante la pandemia, quando i Comites si sono attivati autonomamente.
Marcelo Carrara (CGIE-Argentina) ha precisato come spesso ci sia la mancanza di conoscenza da parte dei connazionali di organismi come i Comites ma capita anche che il Comites non possa rispondere ai connazionali, quando interpellati, per mancanza di informazioni che dovrebbero giungere dalla rete consolare. "Se il cittadino non vede questi organismi come suoi difensori civici non si avvicinerà", ha spiegato Carrara. Raffaele Napolitano (Comites Bruxelles) ha dichiarato che il problema non è rinviare le elezioni di pochi mesi e pensare che in pochi mesi si possa fare, dal punto di vista delle riforme, quanto non si è fatto in tanti anni. Sul progetto per la comunicazione ha poi invitato a trovare punti d'incontro. Fernando Marzo (CGIE-Belgio) ha lamentato il problema del reale di invecchiamento dei volontari attivi negli organi di rappresentanza e pertanto la necessità di rinnovare i Comites, ma anche la necessità di migliorare le condizioni in cui lavorano i consolati. Maria Chiara Prodi (CGIE-Francia) ha ricordato il milione di euro per la sperimentazione del voto elettronico: "tuttavia come CGIE non sappiamo come sta evolvendo il tutto", ha espresso Prodi invitando a ragionare sulla digitalizzazione come strumento d'intermediazione. Luigi Billé (CGIE-UK) ha rivendicato il ruolo degli italiani all'estero: "non siamo italiani di seconda categoria, le elezioni sono processi democratici e come tali vanno rispettate", ha espresso Billé. Vincenzo Mancuso (CGIE-Germania) ha invitato a posticipare almeno di un anno le elezioni per via della pandemia. "Non ha poi senso votare senza la riforma di Comites e CGIE", ha evidenziato Mancuso. Pietro Molle (Comites Londra) ha ricordato che nel Regno Unito si è ancora impegnati con la Brexit ed è stato organizzato lo sportello presso i Consolati per aiutare i connazionali a presentare la domanda per i permessi di soggiorno. "Quasi metà di questo Comites è composto da giovani e si stanno già organizzando per le elezioni, rimandare sarebbe un colpo abbastanza forte per la partecipazione per cui bisognerebbe mantenere la data", ha spiegato Molle. Riccardo Pinna, componente del CdP CGIE per i Paesi anglofoni extraeuropei, ha evidenziato che la politica ha fallito completamente ed i Comites sono stanchi. "Sono i Governi e la politica i responsabili", ha precisato Pinna. Norberto Lombardi (CGIE-PD) ha auspicato che il Governo chieda una corsia preferenziale per la legge di riforma altrimenti sarà impossibile farla da giugno a settembre. Preoccupazione è stata espressa anche per l'inversione dell'opzione: un'altra soglia del 4% sarebbe l'affossamento del sistema di rappresentanza. Silvia Alciati (CGIE-Brasile) ha invitato a ragionare sulla possibilità di raccolta firme e sottoscrizione in maniera virtuale in vista delle elezioni: "questo ad oggi non è previsto ma va immaginato per non escludere una grossa fetta di possibili elettori", ha precisato Alciati esprimendo invece soddisfazione per la possibilità data adesso ai Comites di chiedere fondi per i progetti speciali. Gianfranco Sangalli (CGIE-Perù) ha invitato il CGIE a prendere posizione sul fatto che la politica abbia fallito. "Abbiamo proposto le riforme necessarie che meriterebbero adesso un'ulteriore revisione e non possiamo votare senza cambiare queste leggi", ha sottolineato Sangalli. Giuseppe Stabile (CGIE-Spagna e Portogallo) ha riportato l'attenzione sul problema IMU. Secondo Stabile, in base alle precisazioni dell'INPS, la riduzione per l'IMU è diretta solo a chi è in regime di pensione internazionale e non ai pensionati in Europa. Stabile ha inoltre auspicato che gli italiani all'estero siano materia di tutto il Parlamento e non solo degli eletti all'estero. Il consigliere ha anche lanciato l'idea di un albo aperto dove i connazionali possano dichiarare di voler votare ma senza l'opzione inversa. "Il CGIE dovrebbe essere collocato presso la Presidenza del Consiglio e non più al Ministero degli Esteri", ha concluso Stabile.
Al termine del dibattito ha preso la parola Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all'Estero del Maeci , rilevando come da parte dell'amministrazione si debba applicare la norma vigente, per cui per il momento l'elezione dei Comites resta fissata per il prossimo 3 dicembre. "Ci sono punti che meritano una precisione. La cabina di regia ha fatto una proposta che non è piaciuta al CGIE per la campagna informativa: per me era un'ottima proposta che non era calata dall'alto sul CGIE. Faremo comunque una campagna informativa con contenuti innovativi importanti", ha spiegato Vignali che sul voto elettronico ha precisato che si tratterà di una sperimentazione che deve risolvere problemi tecnici e informatici: "sarà un test ossia un voto parallelo a quello tradizionale che sarà l'unico valido". Vignali ha poi spiegato che il 'Prenotami' è una versione 2.0 del 'Prenota on Line': "anche qui stiamo facendo una piccola sperimentazione che forse entrerà in vigore nel corso del mese di giugno", ha concluso Vignali.
(Simone Sperduto/ Inform)