Prima la lite con Casaleggio, per il “controllo” dei dati degli iscritti attraverso la piattaforma Rousseau, poi i continui cambi di direzione, che prima li hanno portati ad osteggiare i dem e poi a farci un governo assieme. Infine i numerosi quanto repentini dietrofront programmatici, ultimo dei quali ha visto protagonista il Ponte sullo stretto di Messina. Infrastruttura che meno di cinque anni fa veniva vista come il fumo negli occhi dai grillini ma che oggi, come d’incanto, è diventata “essenziale” nei progetti del Movimento.
Insomma: è proprio il caso di dire poveri 5Stelle! Sempre più in caduta libera nei sondaggi e, di tanto in tanto, abbandonati anche dagli iscritti. È di ieri, infatti, la notizia che anche Marcello De Vito, presidente dell'assemblea capitolina, ha deciso di lasciare il M5S. "Troppe 'capriole ideologiche' negli ultimi due anni" si è giustificato il diretto interessato. Pensate: con la sua fuoriuscita, sono, a oggi, sette quelli che hanno salutato il gruppo pentastellato nei cinque anni di amministrazione Raggi.
Il che, tradotto in soldoni, significa un cammino tutto in salita per la maggioranza, da qui alle prossime comunali. Un cammino reso ancora più arduo dal caso dei quattro consiglieri (Enrico Stefàno, Donatella Iorio, Angelo Sturni e Marco Terranova) che si sono dichiarati contrari alle modalità con le quali la Raggi, nei giorni scorsi, ha annunciato la sua volontà di volersi ricandidare a sindaco. Con un loro voto difforme le decisioni dell’Assemblea potrebbero addirittura ribaltarsi. Peggio che andar di notte!!