Il 7 maggio scorso il Colonial Pipeline, uno degli oleodotti più grandi e strategici degli Usa, è stato oggetto di un attacco hacker. L'evento – di cui ha parlato anche il Presidente Joe Biden – è divenuto occasione per aprire un dibattito sul bisogno di investimenti sulla rete energetica americana, costituita da 600.000 miglia di linee di trasmissione e circa 5,5 milioni di miglia di linee di distribuzione locali.

Secondo l'Asce (American Society of Civil Engineers) da qui al 2029 dovrebbero essere investiti nelle infrastrutture energetiche 208 miliardi di dollari, una cifra necessaria per riammodernare la rete. Ogni anno, infatti – calcola la Casa Bianca – solo le interruzioni di corrente costano all'economia Usa 70 miliardi di dollari.