Gente d'Italia

La sconfitta del populismo

Il Covid non ha toccato solo le nostre coscienze, la nostra vita sociale. Ma ha mutato radicalmente il nostro sguardo verso la politica italiana ed europea, annullando quei rigurgiti di populismo che, fino a due anni fa, dominavano la scena. Ricordate tutti, il governo Conte, i due vice Di Maio e Salvini sempre protesi in una logica antieuropeista, le accuse quotidiane verso Bruxelles, i confusi contatti con Viktor Orban, l’Italia che sembrava il laboratorio politico del populismo europeo.

Oggi, si offre ai nostri occhi uno scenario nuovo. L’Unione Europea, in un clima difficilissimo, si è rivelato l’unico, vero ancoraggio per la ripresa economica del Continente. Andrà dispensando, solo in Italia, 230 miliardi di euro, fatti concreti per chi, per anni, l’aveva vista lontana ed assente, salvagente autentico per un Paese caduto in una profonda crisi. Di fronte a numeri nuovi è tutta l’Europa che va in retromarcia. I populisti scompaiono infatti un po' dappertutto, mentre i 5 Stelle e la stessa Lega devono reinventarsi una posizione politica meno spregiudicata ed inutile.

Ecco, quindi, la virata di Di Maio contro quota 100, contro la barbarie giustizialista, contro quel “Vaffa“ che sembrava una coccarda identitaria mentre Salvini cerca di recuperare nell’alveo di centrodestra una credibilità che appare oggi perduta. La stessa Meloni, cresciuta prepotentemente cavalcando le rimostranze del lockdown, ora, di fronte alla progressiva normalizzazione e ai fondi in arrivo, si vede costretta a reinventarsi una posizione politica pur di difendere le percentuali dei suoi sondaggi.

Ma altri due fattori hanno contribuito a questa curva a gomito. La sconfitta del populismo internazionale di Trump, con quanto di tossico si è portato dietro, e l’arrivo di Mario Draghi, tradizionale alfiere europeo, capace di dare spessore autentico all’iniziativa politica e comunitaria del nostro Paese. Insomma, in diciotto mesi, l’Italia è passata da laboratorio politico del populismo a bandiera dell’europeismo continentale. Ed oggi la vera trasgressione sembra la fedeltà.

DALLA REDAZIONE

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