Il degrado si è appropriato della Casa degli Italiani, quella che un tempo fu il centro dell'italianità in Uruguay e che oggi è abbandonata a se stessa vittima di un declino inarrestabile. Alle 9 di mattina di un grigio martedì autunnale ci sono due persone che dormono all'ingresso dell'immobile circondati da rifiuti di ogni tipo: cartoni, buste, cuscini improvvisati e le coperte indispensabili per combattere il freddo. Basta entrare all'interno scavalcando il piccolo muro per accorgersi anche della puzza di escrementi e di urina che accompagnano questo triste spettacolo che va in scena da troppo tempo in uno dei viali più trafficati di Montevideo, l'avenida 8 de Octubre.
E pensare che questo posto solo pochi anni fa ospitava il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, prima ancora Carlo Azeglio Ciampi e poi tanti altri eventi indimenticabili per la storia di questa numerosa collettività oggi scomparsa. Alla Casa degli Italiani oggi è tutto uno scempio, l'unica cosa che è rimasta decente è la pittura della facciata esterna dell'edificio realizzata in occasione della visita di Mattarella: il tipico atteggiamento delle istituzioni italiane in Uruguay è questo, si interviene nel modo più semplice e veloce per ripulirsi la coscienza prima di sparire e lasciare in agonia la nave che sta affondando.
"Questa situazione va avanti da un bel po' di tempo" racconta un vicino del negozio di ceramica notevolmente infastidito. "Negli ultimi mesi ci sono stati 3 furti e una volta sono entrati anche da noi a rubare i computer. Tutte le sere vengono e si mettono a dormire lì. Una volta è venuta la polizia ma dopo qualche giorno sono ritornati. A volte dormono in 3, in 4 o in 5 e lasciano tutto sporco. Se i proprietari della Casa non intervengono chiamando la polizia non si può fare niente". Proprio mentre il signore sta parlando passano due poliziotti che camminano tranquillamente e non accennano nessun tipo di intervento, non vedono neanche cosa c'è vicino a loro. Pochi minuti dopo però gli stessi poliziotti fanno sgomberare due senza tetto in una via adiacente.
Quello che succede nei pressi di 8 de octubre non è una novità, rappresenta più che altro la fotografia della situazione che sta vivendo oggi l'Uruguay caduto in una grave crisi economicatra pandemia e libertà responsabile. Prima del virus le preoccupazioni di questo pezzo di società dimenticata sono altre e riguardano le condizioni di vita basiche, il lavoro, una casa. La dignità.
Affianco alla grande scritta Casa degli Italiani ce n'è un'altra più piccola, sotto il balcone, che recita tristemente: A.I.U.D.A. Associazione Italiana in Uruguay Di Assistenza, il proprietario dell'immobile. Sotto questa scritta c'è un uomo che dorme avvolto da una coperta marrone e un grande interrogativo: dov'è finita l'Aiuda?