Tanto tuonò che… piovve. È proprio il caso di dirlo. Ieri sono bastate un paio di ore di forte pioggia a mettere in crisi soprattutto la zona nord di Roma. Caos e disagi, ascensori trasformati in mini cascate, strade allagate a Ponte Milvio, Prati, Montemario e l'arteria di Corso Francia trasformata in un fiume in piena con automobilisti in panne e cassonetti galleggianti.
Un asilo a Ponte Milvio, in via Castelnuovo di Porto, è stato invaso dall'acqua: i piccoli alunni, 40 in tutto, e sei maestre sono stati tratti in salvo dai vigili del fuoco perché erano rimasti bloccati dentro. Insomma, la capitale non si fa mancare proprio niente, dai cinghiali alla spazzatura alle strade dissestate, per non parlare del traffico perennemente attivo.
Inutile dire che se la pioggia si fosse protratta per qualche ora ancora, la città sarebbe stata in pratica fuori uso. Il nubifragio ha ovviamente scatenato tante polemiche nei confronti della sindaca grillina Virginia Raggi, anche se come d’uopo il Comune ha dato le responsabilità del caso alla natura: “È stato un evento eccezionale: in pochi minuti sono caduti ben 80 mm d'acqua soprattutto nell'area di Roma Nord, 3 volte di più rispetto a quanto era stato preventivato”, le parole dell'assessore Linda Meleo.
Sono lontani i tempi quando la Raggi ironizzava con l’allora sindaco Ignazio Marino con il post “domani piove, gonfiate i gommoni”, dando quindi dell’incompetente al suo predecessore. Ma ci sono eventi eccezionali ed eventi eccezionali (dipende se in Campidoglio ci sono i pentastellati o meno). Ieri comunque Carlo Calenda, leader di Azione e candidato a sindaco, partendo proprio da questo post, ha chiesto alla Raggi di “capire cosa è successo oggi. Se hai un'idea spiegalo alla cittadinanza”. Più ironico un altro candidato alla poltrona di primo cittadino, Roberto Gualtieri: “Se si continua a non tener puliti i tombini, rischiamo di dover farci prestare il Mose da Venezia”.