Gente d'Italia

La Casa degli Italiani di Montevideo come l’ultimo bastione dimenticato

L'ho vista nascere quando ancora esisteva una collettività italiana. Quell'isolato era una grossa parte dell'Italia. C'era la Casa dei Bambini della Scuola Italiana, poi rimasta come la Casa di Riposo e grazie a quei fenomeni di dirigenti come Fulvio Benini, Bravin, Franco Magno e tanti altri, nacque anche la Casa degli Italiani.

Era un simbolo, un orgoglio per noi nati in Italia ma anche per i nostri figli. Dall'86 sede del COEMIT poi COMITES, multisede di varie associazioni ormai scomparse, la Casa degli Italiani non poteva chiamarsi diversamente. Funzionava l'AIUDA (proprietaria dell'immobile), in quella casa si distribuivano medicine e supporti economici per i più bisognosi connazionali. L'hanno visitata Scalfaro, Ciampi e Mattarella, senza contare Presidenti di Regioni, Deputati, Senatori e Ministri italiani. Si facevano gigantesche feste del 2 Giugno, si scoprivano targhe e tante altre cose. Resterá  forse come l'ennesimo reperto storico?

Ció che significava al principio la Casa degli Italiani per tutti noi, era un punto di riunione, di riferimento e soprattutto di accordi. Salviamola, per favore.......

É vero, noi italiani siamo negati per "gli accordi", siamo un piccolo paese che ha avuto fino a 40 partiti simultaneamente rappresentati in Parlamento, ma le comunità all'estero dovrebbero capire che le divisioni non servono a nulla.

Se pensiamo che 50 anni fa eravamo in 10.000 di cui la metá nati in Italia ed oggi siamo 130.000 con un potenziale elettorale di quasi 90.000 voti, purtroppo, dobbiamo giungere alla conclusione che siamo proprio dei deficenti! Potremmo avere un Senatore o un Deputato nel Parlamento italiano!!

Continuano a coesistere quei piccoli "caudillos" seguiti da ormai pochissime persone che, sotto tempi elettorali, diventano una borsa di gatti, tutti con le unghie lunghe per ferire un avversario inesistente.

Facendo onore alla nostra vecchia politica casereccia, quando si avvicinano le elezioni politiche si cominciano a vedere i piccoli Berlusconi, Letta, Renzi, Grillo o Salvini locali.

Nessuno si è mai reso conto che, se facessimo delle pre-elezioni con un solo candidato al Parlamento, potremmo avere un rappresentante dell'Uruguay? Patetico, proprio patetico!

Importa tanto se si chiama Palermo, Narducci o Pinco Pallino? Pensate un po' quanti vantaggi potremmo avere con un Deputato dell'Uruguay che potrebbe spingere per aumentare al doppio il numero di funzionari consolari? Per esempio. Abbiamo un bellissimo ufficio in Avenida Brasil che paghiamo come contribuenti e che viene aperto 3 ore a settimana! Se io fossi Deputato, sicuramente farei qualcosa ragazzi! Ma non solo io, chiunque! È anche vero che un lavoro come questo diventerebbe la soluzione finale di qualsiasi connazionale! 30.000 Euro di stipendi, viaggi quando ti pare, ecc.ecc. Proporrei che lo stipendio dell'unico rappresentante nel Parlamento Italiano per l'Uruguay, venga gestito da una commissione e una parte andrebbe al fortunato eletto! La Casa degli Italiani potrebbe tornare allo splendore di tanti anni fa!

Forse sono un sognatore, come siamo tutti coloro che lavoriamo in questo giornale, ma avevo tanta voglia di farlo pubblico. Per le prossime elezioni politiche avremo oltre 90.000 votanti. Pensiamoci!

STEFANO CASINI

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