Caro Direttore,
Negli ultimi giorni, dopo l’articolo del nostro Matteo Forciniti sull’innegabile degrado della Casa degli Italiani, ha risposto l’AIUDA e Renato Palermo. Siamo coscienti che, per essere coinvolti direttamente in un fenomeno tristissimo che interessa la nostra Casa, sia Piastra che Palermo non possono mettere legna sul fuoco, ma sarebbe la volta buona per sensibilizzare un po’ tutte le parti.
Se come dice il Presidente Mario Piastra ci vorrebbero 200.000 pesos per fare una ringhiera, non credo che per le tasche di molti imprenditori italiani o degli stessi funzionari del nostro Stato Italiano, 4.600 dollari siano poi tanti! ( visto che 500 li abbiamo già stanziati noi….) Perché non fare una colletta che possa essere gestita dalla stessa AIUDA? Non tanto quelle anacronistiche kermesse per riunire fondi, ma un vero e proprio atto di responsabilità collettiva, di italianità. Stiamo parlando della Casa degli Italiani, dove, fino a poco tempo fa si riunivano gli italiani. È anche vero che non si può parlare di riunioni in epoca di pandemia, ma sarebbe una bella cosa poter raccogliere fondi per ridare alla nostra Casa almeno un po’ di decenza.
Potete contare con il nostro giornale per canalizzare una campagna di raccolta fondi e sicuramente potrete contare con la solidarietà di tanti connazionali che, forse nel 2022, potranno tornare a riunirsi, presenziare conferenze, festeggiare compleanni, fare pranzi e cene.
È una semplice idea che viene dal cuore, da un cuore tricolore. La nostra Casa degli Italiani ha bisogno d’amore.
Ambasciata, impresari, connazionali... fatevi avanti...
Stefano Casini