Certo che è seccante avere queste bottigliette di Coca Cola sempre davanti al naso. Poi fanno male, rovinano la linea, guastano l'immagine, per chi ce l'ha. Ad Atlanta, sede della multinazionale, cominciano tuttavia ad innervosirsi un po' (forse ne bevono troppa, anche questo è vero).
Locatelli fa le cose per bene, come quando per la pubblicità dello stracchino serviva qualche idea creativa e non un master in marketing ad Harvard. CR7 mica tanto. Guadagna più con gli sponsor che con i 30 milioni che gli dà la Juventus ogni anno (e ci paga 100mila euro di tasse l'anno, centomila).
Ma si è messo in testa di insegnarci a vivere come fa con il figlio cui ha proibito Coca Cola e patatine, se no come fa a diventare un campione ed esibire addominali da culturista? Fa il moralista insomma (come Pogba, che sposta invece le bottigliette di birra Heineken per motivi religiosi, senza sapere che l'imam la birra analcolica non la vieta, forse la consiglia).
Ci fa la morale Ronaldo e non paga pegno alla Coca Cola che in un giorno ha perso 4 miliardi di dollari. Per citarlo in giudizio si dovrebbe dimostrare infatti che prende soldi dalla Pepsi, e non è il caso. E chi se ne importa in fondo. Però si accarezza i capelli per far vedere l'orologio (Tag Hauer). Ci invita a scommettere online (Pokerstars.it). Fa da testimonial all'industria pesante dell'Egitto e sponsorizza aerei e automobili che inquinano. Non beve Coca Cola ma bevande energetiche sì (non ubriacano, ma il grande Gascoigne, che la morale non ce l'ha mai fatta, ci era andato a rota, dicono a Roma).