Solo una persona è ricoverata in condizioni critiche a causa del Covid presso la clinica di Serrana, città di quasi 46 mila abitanti nello stato di San Paolo, Brasile. Si tratta di una donna di 63 anni che, riferisce Associated Press, ha rifiutato di ricevere il vaccino: un'eccezione in una località dove a circa il 95% della popolazione adulta, tra febbraio e aprile 2021, è stato offerto il farmaco Sinovac-CoronaVac nell'ambito del cosiddetto "Progetto S".
I numeri del monitoraggio (seppur parziali) parlano chiaro. L'Istituto Butantan, centro di ricerca pubblico di San Paolo che ha organizzato lo studio con l'azienda cinese Sinovac, ha fatto sapere che grazie alla vaccinazione di massa a Serrana i decessi sono diminuiti del 95%, i ricoveri dell′86% e i casi sintomatici dell′80%. Contagi e morti sono scesi anche tra i non vaccinati, inclusi gli under 18 e gli adulti con gravi patologie impossibilitati ad essere immunizzati.
Il progetto è stato coperto da riserbo per evitare che nella località giungessero persone intenzionate a farsi immunizzare anche da altre zone del Brasile. D'altronde nel Paese guidato da Bolsonaro, a oltre quattro mesi dall'inizio della campagna vaccinale, le somministrazioni sono riuscite a raggiungere solo circa il 10% della popolazione.
"Il risultato più importante del 'progetto S' è stato permetterci di capire che possiamo controllare la pandemia anche senza vaccinare l'intera popolazione", ha affermato Ricardo Palacios, direttore del Butantan Institute. João Doria, governatore dello stato di San Paolo fautore della partnership tra territorio e Sinovac in contrasto con le posizioni governative, ha dichiarato che i dati di Serrana mostrano come sia "possibile controllare la pandemia vaccinando circa il 75% della popolazione".
Anche i cittadini sono fiduciosi. "Ora siamo pieni di clienti come un tempo" sono le parole, riportate da Ap, di Rogério Silva, membro dello staff di un'attività di ristorazione e vendita snack. "Settimane fa, la gente non faceva la fila, non consumava e non gli veniva permesso di usare la toilette. Le persone sono finalmente tornate".
Un segnale di speranza in un territorio dove la maggior parte dei centri abitati continua a lottare contro il virus, sopportando l'aumento delle infezioni e le nuove restrizioni imposte dal governo. Basti pensare che la comunità di Ribeirao Preto, a sole 12 miglia a ovest da Serrana, sta vivendo un'impennata di casi di Covid-19, in gran parte attribuita alle varianti più contagiose. Gli ospedali del comune sono al collasso e le istituzioni corrono al riparo: la scorsa settimana il sindaco ha imposto severe misure di chiusura ai quasi 700 mila abitanti, tra cui l'interruzione dei trasporti pubblici e la limitazione degli orari per l'acquisto di generi alimentari.
La notizia del successo del progetto di Serrana arriva a distanza di qualche ora dall'annuncio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha approvato il vaccino cinese a virus inattivato Sinovac-CoronaVac per l'uso di emergenza, garantendo a Paesi, finanziatori, agenzie di approvvigionamento e comunità che il prodotto della farmaceutica cinese Sinovac "soddisfa gli standard internazionali di sicurezza, efficacia e produzione". L'OMS ha confermato che il vaccino protegge al 51% da Sars-Cov-2.