Di MATTEO FORCINITI
L’emergenza sanitaria sta avendo pesanti conseguenze sullo stato dei servizi consolari in Uruguay già di per sé in condizioni di perenne difficoltà. Questo l’allarme lanciato dal Comites, il Comitato degli Italiani all’Estero di Montevideo, nel corso della sua ultima seduta svoltasi nei giorni scorsi. Diversi i problemi denunciati a partire dagli appuntamenti per la cittadinanza sospesi negli ultimi mesi che saranno nuovamente riprogrammati per proseguire poi con i problemi riscontrati con il nuovo portale on line, ma non solo. “La pandemia sta creando enormi difficoltà sui servizi consolari. Noi lo riscontriamo quotidianamente parlando con le persone e proprio per questa situazione delicata oggi ci sarebbe bisogno di un rapporto di dialogo più fluido con la collettività, i patronati e le associazioni”. Questa la richiesta del presidente del Comites Alessandro Maggi. “Dobbiamo riconoscere che oggi siamo messi molto male” ha affermato la consigliere Filomena Narducci, precisando: “Capisco la gravità della situazione sanitaria in Uruguay e il grande sforzo che sta facendo il personale ma bisogna riconoscere la gravità del problema. Anche se a breve avremo una nuova sede, questa sarà vuota senza il personale necessario perché continuiamo ad avere servizi inadeguati in relazione alla nostra numerosa collettività. Dal Ministero degli Esteri stiamo vivendo un declassamento continuo che va avanti da troppo tempo” ha aggiuto la Narducci. “Negli ultimi anni il numero di cittadini è aumentato ma il numero di impiegati del consolato è rimasto uguale. Oggi la gente è disperata, non sanno cosa fare e vengono a chiedere informazioni ai patronati. È assolutamente necessaria un’informazione più fluida da parte delle autorità consolari verso di noi”. Le difficoltà esistono come ha riconosciuto lo stesso capo della cancelleria consolare Alberto Amadei: “La pandemia ha costretto una riorganizzazione del lavoro, in particolare abbiamo dovuto sospendere gli appuntamenti per la cittadinanza. La riorganizzazione del lavoro è complessa ma ci stiamo adoperando per recuperare più di 500 appuntamenti che sono stati sospesi. Per la nostra sede la capacità di recezione del pubblico è stata messa a dura prova dato anche che gli spazi sono estremamente limitati”. “Il problema degli spazi” -ha proseguito il secondo segretario dell'ambasciata - “è stato parzialmente compensato dalla sede affittata di Avenida Brasil che viene usata dal personale come ulteriore postazione lavorativa. Anche se è mutata l’idea iniziale di rendere questa sede uno sportello informativo per il pubblico è rimasta importante per assicurare la continuità dei servizi”. Altro problema ammesso è quello del nuovo sistema di prenotazione on line Prenot@Mi: “Superare il vecchio sistema era una necessità specialmente per i casi come l’Uruguay che è stata scelta come una delle 3 sedi dove cominciare una fase pilota prima della sua adozione a livello mondiale che è appena avvenuta. Abbiamo riscontrato problemi tecnici piuttosto importanti e speriamo che possano essere risolti nella prossima settimana”.