Gente d'Italia

 Il Cagliari è la squadra più uruguaiana dItalia

 

 

DI STEFANO CASINI

Nessuna squadra italiana ha avuto tanti giocatori e allenatori uruguaiani come il Cagliari, dai più grandi, come Francescoli, Godín (attuale Capitano della Nazionale), Matias Vecino (attuale Campione d’Italia con l’Inter) o, più indietro nel tempo, il Campione del Mondo con Nacional Waldemar Victorino, senza contare, come allenatore, l’attuale DT della Celeste, il Maestro Oscar Washington Tabárez.

Tutta l’espressione della “garra charrùa", concetto divenuto popolare in Italia grazie a Lele Adani dopo Inter-Tottenham della Champions al gol di Vecino. Questa denominazione può essere rivista in Sardegna grazie al rapporto speciale tra il Cagliari e l’Uruguay. 21 giocatori e 4 allenatori transitati nell'Isola, una vera e propria miniera d’oro per i rossoblù a partire dal 1982. Se il presente premia talenti come Nandez e Godin  coppia a segno in campionato, molti protagonisti (e anche qualche flop) hanno esaltato tifosi e appassionati. Ecco la classificdegli uruguaiani nella storia del Cagliari in ordine di presenze totali

CHRISTIAN OLIVA. Iniziamo dal presente e dall’ultimo goleador in casa Cagliari: classe 1996, centrocampista acquistato dal Nacional per 5 milioni di euro, Oliva ha realizzato la sua prima rete alla 5^ presenza in rossoblù contro l’Atalanta. Exploit che permetterà a Maran d’inserirlo nell'undici titolare con maggiore frequenza. Oggi è giocatore di una delle squadre protatoniste della Spagna, il Valencia.

NAHITAN NANDEZ. Chi si è subito inserito in pianta stabile è il grande talento Nahitan Nandez, giovane giocatore della Nazionale di Tabárez, giocatore strappato al Boca Juniors per 18 milioni di euro, ovvero la somma più onerosa mai investita dal Cagliari. Nandez ha avuto 11 presenze e un gol molto importante al Torino. È un vero e proprio “tuttocampista" che ha immediatamente convinto al primo impatto in Serie A

DIEGO LOPEZ. È uno dei simboli del Cagliari, uno degli uruguaiani storici che hanno vestito la maglia rossoblù a partire da un’icona come l’ex difensore. Al 5° posto all-time per presenze in Serie A (314) con i sardi è Diego Lopez che è sceso in campo, in totale, 343 volte con il Cagliari realizzando 9 gol. Lo chiamavano "El Jefe", lui che dopo 12 anni in squadra si è preso la scena anche da allenatore in due occasioni. Legatissimo a Cellino che, non a caso, lo voleva pure sulla panchina del Brescia

NELSON ABEIJON. Un altro sardo adottato, d’altronde l’ex mediano cresciuto nel Nacional ha giocato 7 anni e 175 gare complessive in maglia rossoblù. Spirito da guerriero (non a caso il suo soprannome) e personalità da vendere, Abeijon ha salutato il Cagliari nel 2006 e si è ritirato nel 2009. Resta uno dei giocatori più amati dai tifosi sardi

JOSÉ “PEPE” HERRERA. Duttile in difesa o a centrocampo con la stessa efficacia, Herrera ha giocato cinque stagioni in Sardegna fino al 1995 (164 partite e ben 15 gol, che, come difensore, é un bel numero). Faceva parte della squadra allenata da Giorgi che si arrese solo all’Inter nella semifinale della Coppa Uefa 1993/94. Era uno specialista del tiro piazzato

FABIAN O’NEILL. Di origini irlandesi "El Mago", fu un vero e proprio genio del calcio, ma anche della sregolatezza. Ha giocato in rossoblu  per cinque anni con 136 presenze e 16 gol segnati. Altro cagliaritano d’adozione cresciuto nel Nacional, O’Neill tornerà in Sardegna nel 2002 senza tuttavia trovare spazio dopo il biennio alla Juve (dove Zidane ne lodava il talento). Classe e rimpianti per un giocatore che si è ritirato ad appena trent’anni e che é tornato in Uruguay per iniziare una nuova vita

ENZO FRANCESCOLI. "El Principe" prima di Milito, classe ed eleganza per un giocatore inserito nella top 11 di sempre del Cagliari. Arriva dal Marsiglia nel 1990, tre anni dove accumula 104 partite e 19 gol ma non solo in carriera: due volte calciatore sudamericano dell’anno (1984 e 1995), 11 titoli conquistati con il famoso River Plate argentino, é stato 3 volte Campione della Coppa America. Un’icona per i rossoblù, campione senza tempo che ha segnato un’era grazie ala sua straordinaria qualità.

DARIO SILVA. Tre stagioni in Sardegna anche per l’ex attaccante del Peñarol, intervallo in Italia che gli ha permesso di segnare 24 reti in 97 incontri ufficiali. Ha giocato il resto della sua carriera in Spagna e ha chiuso la sua carriera nel 2006 al Portsmouth, ultima tappa prima del drammatico incidente stradale che gli ha causato l’amputazione di una parte della gamba destra.

DANIEL FONSECA. Prima di segnare per il  Napoli, Roma e Juventus, fu la squadra rossoblu a lanciare in Italia l’attaccante emerso nel Nacional e acquistato nel 1990 dopo il Mondiale Italia 90. Fu coppia di Francescoli all’attacco, Daniel Fonseca ha fatto due stagioni in rossoblù (52 presenze e 17 gol). Recentemente ha dichiarato che il Cagliari è rimasta la sua "squadra del cuore", tuttavia si separò non senza contrasti con il club nel 1992. Oggi è caccia-talenti emersi in Uruguay

JOE BIZERA. La classifica della nostra "garra sardùa" prosegue con l’ex difensore della scuola del grande Peñarol, tre anni e 40 presenze complessive al Cagliari. Qualche gettone anche nella Celeste per Bizera, che si è ritirato nel 2016: ruvido e forte nel gioco aereo ma non indimenticabile in Sardegna.

MATIAS CABRERA. Sono invece 27 le presenze (con un gol decisivo segnato all’Atalanta) per il centrocampista classe 1986, una stagione e mezza in Sardegna fino al 2014. Oggi gioca in Colombia nel Deportivo Cali

WALDEMAR VICTORINO. Ecco il primo uruguaiano nella storia del Cagliari, ex attaccante che ci riporta al 1982 quando i sardi decisero di comprarlo al Nacional. Solo un anno sull’Isola per Victorino, detto "El Pescador" ma senza fortuna nonostante la benedizione di Bearzot che l’aveva etichettato come uno dei colpi di mercato. Ciò nonostante Victorino ha segnato solo due volte in 17 partite e venne rispedito in Argentina.

PABLO CEPPELINI. Più recentemente l’asse Peñarol-Cagliari ha garantito l’arrivo in Sardegna del trequartista 28enne, giovane di belle speranze nel 2011. Tre anni in orbita rossoblù ma solo 13 presenze raccolte, quanto basta per partire e ritrovarsi in Sudamerica all’Atletico Nacional e ora di nuovo con Peñarol.

LUIS ROMERO. Dobbiamo risalire invece alla Serie A 1996/97 per trovare l’ex attaccante acquisito al Peñarol: 10 presenze, nessun gol ed un’espulsione nel curriculum italiano di Romero. Ecco perché dopo la retrocessione tornó in patria ritirandosi nel 2007-

MATIAS VECINO. L’uomo che ha ispirato il nostro Lele Adani, "garra charrua" apprezzata in Sardegna nel 2014 in prestito dalla Fiorentina. Se oggi Vecino fa parte dell’Inter di Antonio Conte, il 22enne uruguaiano arrivò a gennaio ma riuscì ad accumulare 9 presenze e due reti: fu la consacrazione di un talento annunciato in Toscana (Empoli e viola) prima di aggregarsi ai nerazzurri nel 2017. Oggi Campione d’Italia e titolare nella Celeste.

FABIAN CARINI. Meno fortunata la parentesi sarda dell’ex portiere esploso nel Danubio, giovane ingannevole per Juventus ed Inter che lo parcheggiò in Sardegna nella Serie A 2005/06. Solo 8 presenze per Carini in rossoblù, intoccabile in patria e in Sudamerica ma tutt’altro che apprezzato nel campionato italiano. Fu per molti anni il portiere della Nazionale.

ALEJANDRO GONZALEZ. Identico bilancio di Carini al Cagliari per il difensore classe 1988, 8 gare ufficiali in prestito dal Verona nel 2015. Gonzalez si è piuttosto distinto in Serie B nelle stagioni successive con la Ternana, Avellino e Perugia. Ha debuttato nel 2006 nel Peñarol e oggi difende i colori dello Sporting Cristal del Perú, dopo il Barcellona dell’Ecuador

HORACIO PERALTA. Anche l’ex attaccante del Nacional Horacio Peralta, ha avuto un breve passaggio nel Cagliari con 4 presenze e poco poco per via di un carattere difficile durante una carriera terminata nel 2015

ALLENATORI

HECTOR PURICELLI. Giocatori e naturalmente allenatori uruguaiani nella storia del Cagliari: meglio noto come Ettore Puricelli, fu lui a guidare i rossoblù nella Serie A 1967/68 ottenendo un’importante salvezza. Originario di Montevideo ma naturalizzato italiano, l'allenatore scomparso nel 2001 divenne il primo esponente della Celeste in Sardegna 52 anni fa.

OSCAR TABAREZ. È l’allenatore più veterano del mondo oggi a condurre una Nazionale. È Oscar Washington Tabárez. A distanza di 26 anni da Puricelli chi ne raccolse il testimone sull’Isola fu il Maestro, figura iconica in Uruguay e non solo. Ct della Celeste dal 2006 nonostante i problemi di salute, Tabarez ha allenato il Cagliari in due occasioni: 9° posto nella Serie A 1994/95 prima del ritorno per una manciata di partite nel 1999, quando venne sostituito da Ulivieri alla 5^ giornata. Fece anche un breve passaggio per il Milan ma senza molto successo.

GREGORIO PEREZ. La prima gestione di Tabarez aveva convinto il presidente Cellino che, nel 1996, si affidò ad un suo connazionale. Spazio all’ex allenatore dell’Independiente ma solo per il primo assaggio di campionato: dopo 4 sconfitte in 6 turni, Perez venne esonerato e sostituito da Mazzone. Il Presidente fu forse attratto dal fatto che Pérez fu il DT del Peñarol del secondo quinquennio. Oggi è di nuovo in Patria e l’anno scorso ha diretto una delle squadre più importanti dell’Uruguay che è andata in retrocessione: il DefensorDIEGO LOPEZ. Ritroviamo quindi la bandiera del Cagliari, grande in campo e allenatore del club in varie occasioni: dopo le esperienze nelle giovanili e da vice di Pulga, Lopez ha allenato i rossoblù in Serie A 2013/14 e pure quattro anni più tardi subentrando a Rastelli. Dopo aver vinto il Campionato Nazionale dell’Uruguay con Peñarol, è tornato in Italia per dirigere il Brescia di Balotelli in Serie A. Secondo lui, mai potrá dimenticare la Sardegna e l’Italia è la sua seconda patria, dove son nati i propri figli.

STEFANO CASINI

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