È nata a Genova, ha sempre vissuto ad Alessandria, ma poi è diventata una dei famosi cervelli di Boston. È Valentina Sumini, giovanissima architetto di case per lo spazio. Ricerche al MIT, il celeberrimo Massachusetts Institute of Technology, l'ateneo più prestigioso al mondo per quello che che concerne le scienze applicate e la tecnologia. Lì la dott.ssa Sumini ha partecipato alle attività di un paio di gruppi di ricerca: Space Exploration Initiative e Responsive Environments, ma con un compito molto specifico e particolare, progettare quegli spazi dove gli esseri umani possono vivere al di fuori dell'orbita terrestre. Fantascienza? Assolutamente no. "Non sono un astronauta, un ingegnere spaziale o un pilota - ha affermato - ma sto portando il mio contributo a quello che si può definire il puzzle dell'esplorazione spaziale. Nel 2024 poi dovrebbe arrivare un altro uomo sulla Luna e finalmente anche una donna". E con queste prospettive la dott.ssa Valentina Sumini, che è docente anche al Politecnico di Milano, è stata nominata, con una cerimonia a Washington D.C. 'Ambasciatore del Design italiano 2021' assieme a Flavio Manzoni, vice presidente del Design Ferrari. La cerimonia si è svolta all'Ambasciata d'Italia nella capitale degli Stati Uniti. E si è trattato di un anticipo di quello che il futuro, molto prossimo, ci riserverà e sarà proprio Valentina Sumini a disegnarci le case che noi, gli esseri umani, abiteremo sulla Luna, su Marte e chissà ancora dove, ma sempre lontano dalla Terra. E le nuove abitazione avranno anche loro inciso 'made in Italy', un'altra nostra eccellenza che sta per arrivare. E Valentina Sumini potrebbe anche andare direttamente 'in loco' per vedere quello che succede. "Al MIT - ha raccontato - a volte abbiamo effettuato test in microgravità che comportano voli a Zero G con parabole rapidissime, condizioni quasi estreme che non sono adatte a tutti e non solo da un punto di vista fisico. Io invece in quei momenti mi sento felice".