Il campanile non è solo nostro. Saranno pure parenti stretti, ma scozzesi e inglesi si amano quanto Caino adorava Abele. E allora ecco che Edinburgo per una notte è diventata provincia d’Italia, possedimento tricolore d’oltremanica. Quando Gigione ci ha messo la mano e ha fermato il tiro di Saka, la festa è scattata anche nel Paese delle gonnelline e delle cornamuse (e di Joe Jordan per i nostalgici del Milan trash).
Ma non è stata solo la gente comune a godere della sconfitta dell’Inghilterra, una specie di 5 maggio degli anti-interisti. Persino la prima pagina del quotidiano “National” ha voluto rilanciare. Alla vigilia aveva trasformato Roberto Mancini in William Wallace, l’eroe di Braveheart, simbolo della ribellione del proprio popolo al dominio inglese. Dopo il successo degli Azzurri, ha rilanciato con un “It’s coming Rome”, parafrasi dell’ormai trito e ritrito (e pure un po’ porta sfiga visto come sono finiti gli ultimi Mondiali ed Europei).
E dire che il Mancio 8 anni fa aveva risposto così alla domanda su un suo possibile approdo sulla panchina inglese: “Se vogliono vincere, farebbero la scelta giusta - disse il tecnico allora al Manchester City - E’ un’ipotesi decisamente attraente. E se diventassi c.t. dell’Inghilterra e vincessi Mondiali o Europei, dovrebbero farmi cavaliere. Non pretendo una statua, ma cavaliere sì”. In Scozia non c’è la regina, ma a questo punto magari la Primo Ministro Nicola Sturgeon potrebbe dargli la cittadinanza ad honorem...