Di Oreste del Carlino
Già la parola “politica” dispone male, e quando diventa “geopolitica” fa venire il latte alle ginocchia. Sarà - è - importante, ma in Italia esistono solo due modi per scriverne: accademico/ ampolloso o come bandiera ideologica da agitare sulle colonne dei giornali. Fa eccezione l’ex diplomatico americano James Hansen. Il libro “Nota Diplomatica, Pratiche innaturali”, uscito ora per i tipi dell’editore milanese Biblion, raccoglie la produzione degli ultimi tre anni del suo influente bollettino settimanale: per l’appunto “Nota Diplomatica”. Le “pratiche innaturali” del sottotitolo sono la storia, le usanze e le curiosità delle relazioni internazionali, raccontate in divertenti e ben documentate “pillole” da 500 parole ciascuna.
La specialità di Hansen è quella di usare fatti e avvenimenti perlopiù dimenticati o almeno oscuri per “illuminare” la cronaca dei nostri giorni. «Quasi tutto ciò che succede è già successo», commenta, «ed è bene sapere come andò l’altra volta». Così, quando l’ex Presidente americano Obama ha commentato: «Sono assolutamente certo che se ogni Paese della Terra fosse guidato da una donna per soli due anni, si vedrebbe un significato miglioramento in quasi tutti i campi», Hansen - un ammiratore di Obama, ma meno convinto «del legame tra genitali e l’abilità di governare« - ha ripreso la storia dimenticata di Ranavalona I, la “Regina matta” del Madagascar che, nei sei anni tra 1833 e 1839 dimezzò con tremende violenze la popolazione malgascia da circa 5 milioni a 2,5 milioni, «contribuendo a una visione storica poco favorevole del suo regno...».
Altri temi recenti, meno sanguinolenti, riguardano il governo di Marte dopo la sua eventuale colonizzazione, l’illusione dell’Italia di avere un “problema Meridionale” quando ne ha uno invece “Orientale” - Sapevate che Napoli è parecchio più ad Est di Trieste e che Venezia è (per poco) ad Ovest di Roma? - Poi, c’è l’America che si sta stufando dei propri vecchi: vivono troppo a lungo, fanno attendere troppo l’eredità e si rifiutano di diventare “politically correct”. O il 20% della popolazione mondiale convinto che gli alieni galattici già vivano nascosti tra noi. Un quinto dell’umanità ci crede fermamente.
Hansen è in Italia dagli anni Settanta, quando arriva al Consolato Generale Usa di Napoli. Resta nel Paese per fare il corrispondente dell’International Herald Tribune e del Daily Telegraph inglese. Collabora anche a La Stampa di Torino. In seguito diventa Capoufficio stampa prima della Olivetti di Carlo De Benedetti e poi di Fininvest - «un passaggio diretto (avviene nel corso di un weekend) che solo uno straniero potesse fare», dice - per poi dirigere le media relations di Telecom Italia durante la sua privatizzazione.
In seguito ha diretto la rivista di geopolitica East. «È da lì che parte Nota Diplomatica. Quando ho lasciato la direzione serviva un modo semplice per restare in contatto con le persone incontrate in quel ruolo. Poi, a furia di richieste di mandarla anche all'amico ”X” o “Y”, è cresciuta. Oggi ha 10mila abbonati diretti, è ripresa da giornali cartacei e online in Italia e della diaspora italiana nel mondo. Provo un insano piacere ad uscire sulla Gente d’Italia di Montevideo, la Voce d’Italia di Caracas, Il Corriere Canadese di Toronto e così via...». Ora Hansen “ri-esce” in Italia.
“Nota Diplomatica, Pratiche innaturali” è disponibile dall’editore, Biblion, su Amazon e sui principali siti di editoria - IBS, Feltrinelli, Mondadori, Libreria Universitaria e altri.