di Alessandro Cucciolla
Credo sia la storia più bella, perché la più intensa e sincera, di questo Europeo che ci ha visti diventare (meritatamente) campioni. Il rapporto di amicizia tra Roberto Mancini e Gianluca Vialli prevarica il calcio e conferma che i sentimenti fanno la differenza, ovunque e sempre.
Un legame unico, inscindibile e che accomuna i due tra passato e presente. Vialli e Mancini, i "gemelli del gol" quando giocavano nella Sampdoria che trascinarono a diventare campione d'Italia e vincere la Coppa delle Coppe.
Vialli e Mancini amici, oltre il calcio, oltre il tempo e la sofferenza della malattia del primo. Una pagina straordinaria che ci ricorda la potenza dell'amicizia, la forza dei sentimenti. Sono loro i veri vincitori di questo Europeo, forti del loro rapporto hanno costruito una squadra vera, ma soprattutto un gruppo che ha imparato a combattere e soffrire.
Tutti uniti e pronti a concepire il bene del gruppo, perché l'Italia è stata non solo più forte in campo, superando nazionali come Belgio e Spagna candidate alla vittoria finale. L'Italia è stata tanto di più, oltre il campo, oltre la tattica calcistica: è stata un gruppo, il più forte, il più deciso, il più propenso al sacrificio ed alla condivisione.
È l'Italia di Roberto Mancini e Gianluca Vialli, emblemi di un calcio d'altri tempi fatto di sentimenti, memoria, forti legami con il passato. Siamo campioni d'Europa, in campo i migliori. Siamo campioni d'Europa grazie, anche, a due amici che hanno deciso di scrivere la storia del calcio italiano.
Se esistono ancora i sentimenti nel mondo del pallone, se c'è ancora spazio per emozionarci, se esistono ancora gesti emblematici, noi li abbiano visti e vissuti. Con l'Italia di Roberto Mancini e Gianluca Vialli.