di Matteo Forciniti
Continuano i riconoscimenti per “Bosco”, il documentario di Alicia Cano che racconta i ricordi di una storia di emigrazione italiana in Uruguay attraverso la descrizione di un piccolo paesino della provincia di Massa Carrara.
Pochi giorni fa è arrivato un altro importante premio come miglior film al Nuovi Mondi Festival che si svolge a Valloriate (Cuneo).
Il documentario della giovane regista di Salto è una coproduzione tra Italia e Uruguay - MyBossWas e Mutante Cine - frutto di 13 anni di riprese e ispirato al luogo protagonista dei racconti del nonno Orlando, un minuscolo villaggio sospeso tra Toscana e Liguria destinato a scomparire e dove il tempo sembra essersi fermato.
A vivere e resistere in questo paradiso naturale incontaminato oggi sono rimaste solo 13 persone, tutti gli altri sono morti oppure sono partiti per l’America come la famiglia del nonno Orlando arrivata in Sud America nel periodo della Prima guerra mondiale.
“Un film poetico” lo ha definito la giuria del festival piemontese nelle sue motivazioni. “Bosco è un luogo non solo reale, ma anche immaginato, sospeso nei ricordi e nella memoria dei tanti emigrati, anche di quelli come il nonno che ne hanno solo sentito parlare. Un legame talmente forte che supera le generazioni, le distanze, gli oceani, e il film lo descrive perché qualcosa rimane, anche quando tutto sembra destinato a scomparire”. “Film di amore, ma anche abbracci e baci - prosegue il testo - amore per gli animali che ci aiutano a vivere, amore e abbracci per quel castagno che ci ha sfamati quando avevamo fame, amore per la vecchia casa, compagna di una vita, che ci si inchina faticosamente a baciare prima di abbandonarla. Indimenticabile la sequenza finale della visita del nonno ormai cieco dall’oculista: Cosa vede? Vede il Bosco, le sue montagne, i suoi colori, le sue stagioni”.
Quello del Nuovi Mondi Festival è solo l’ultimo di una serie di riconoscimenti che sono stati attribuiti all’opera di Alicia Cano a partire dalla menzione speciale della giuria al Festival dei popoli di Firenze e la Biznaga de Plata come miglior documentario al Festival di Malaga. Da segnalare, infine, anche un’apprezzata partecipazione al Trento Film Festival “Montagne e Culture”.