L’Italia seguirà l’esempio della Francia? In pratica il presidente Emmanuel Macron ha spiegato che per entrare nei ristoranti o nei bar, o per spostarsi, o per accedere a eventi culturali e sportivi ci sarà l’obbligo di mostrare il green pass, ossia il certificato che attesti l’avvenuta doppia vaccinazione. E di certo le parole di Macron hanno fatto effetto, se è vero che subito dopo il suo discorso si sono prenotati 926mila francesi per immunizzarsi.
Ieri la politica italica si è divisa, con il Partito democratico che è detto d’accordo con la mossa del numero uno transalpino: “Bisogna assolutamente ridurre il numero dei non vaccinati, il green pass per accedere ad alcuni servizi fondamentali mi sembra un valido incentivo” il pensiero del senatore dem Andrea Marcucci.
D’accordo anche Antonio Misiani, responsabile Economia e Finanze Pd: “Macron ha fatto bene. La vaccinazione non è un optional, è l'unica strada per evitare nuovi contagi e nuove restrizioni”. “Estendere il Green pass a tutti i luoghi di socialità, come deciso in Francia dal presidente Emmanuel Macron” è la richiesta di Alessia Morani, deputata del Pd.
Non la pensa così il Centrodestra. Per esempio per la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni è “raggelante” che il certificato vaccinale diventi la condizione per partecipare alla vita sociale”. “Vaccino, tampone o green pass per entrare in bar e ristoranti? Non scherziamo” il parere invece del leader della Lega, Matteo Salvini. D’accordo con Macron il governatore della Liguria Giovanni Toti, contrario il collega della Lombardia Attilio Fontana.