Signor Presidente,
mi rivolgo direttamente a Lei per segnalarLe le incessanti notifiche provenienti dal nostro Consigliere CGIE, rappresentante della nostra comunità in Sud Africa, in merito alle difficilissime e repentine condizioni in cui è venuta a trovarsi la popolazione di quel Paese a causa dell'esplosione della guerriglia, che interessa direttamente i civili.
In quel Paese vivono oltre 40'000 cittadini italiani e sono presenti diverse aziende italiane, che curano gli interessi del nostro Paese.
Ancora nella giornata di ieri il Consiglio Generale degli Italiani all'Estero ha contattato l'Unità di crisi della Farnesina per acquisire informazioni dettagliate da fornire ai nostri connazionali lì residenti, per rassicurarli e far sentir loro la nostra vicinanza attraverso i Com.It.Es. e il consigliere del CGIE, Riccardo Pinna, che è in diretto contatto con l'incaricata d'Affari Silvia Marrara dell'Ambasciata italiana a Pretoria. I buoni propositi e la solidarietà, però, non bastano perché al momento è richiesta un'iniziativa politica da parte delle organizzazioni internazionali.
Presidente, la situazione si deteriora con il passare del tempo. Le chiediamo un intervento diretto per rassicurare e proteggere i nostri connazionali, perché lo scenario che ci viene descritto ha assunto l'ampiezza di una guerra civile e gli abitanti del Sud Africa sono in morbosa attesa di notizie tranquillizzanti, di atti concreti riappacificanti e di solidarietà da parte delle Istituzioni internazionali.
Le chiediamo, signor Presidente, l'assunzione di un'iniziativa politica assieme alle istituzioni europee e internazionali mirante al ripristino dello stato di diritto e al ritorno alla normalità, condizione rassicurante anche per i nostri connazionali i residenti.
Certi della Sua fattiva attenzione, La esortiamo a fare il possibile per mettere in sicurezza i nostri connazionali e per riappacificare il Sud Africa. Cordialmente
Michele Schiavone
Segretario Generale Cgie