Cino Cinelli è stato un corridore professionista dal 1937 al 1944 e nella sua carriera vinse anche una delle classiche più famose al mondo, la Milano-Sanremo del 1943, ma prima si era aggiudicato anche il Giro di Lombardia nel 1938 e quello dell'Appennino un anno prima.
Non era Binda, Bartali o Coppi, ma Cino Cinelli è diventato famoso lo stesso e adesso se ne va in America. Era infatti il 1947 quando l'ex corridore decise di fondare una fabbrica di biciclette alla quale diede il suo nome ovviamente. Settimo di dieci figlio di un piccolo proprietario terriero che viveva non lontano da Firenze, si cominciò ad interessare di meccanica dopo i problemi che aveva avuto con le sue due ruote in gara. Nessuno gli diede ascolto e così si mise in proprio. Da Firenze a Milano.
Steli, barre e telai, una delle sue bici più celebri fu quella che usò il danese Ole Ritter per battere il record dell'ora. Poi la crescita, attraverso diverse strade che portarono l'azienda a creare nel 1985 la prima mountain bike prodotta in Europa. Ora lo storico marchio italiano dopo 74 anni di gloriosa attività è stata ceduto a un fondo di investimento statunitense. Cinelli ha rappresentato da sempre l'italian style divenendo in questo modo conosciuto in tutto il mondo e adesso la quota di maggioranza che apparteneva a Gruppo Srl è stata ceduta al fondo Asobi Ventures che fa capo alle attività di famiglia di Victor Luis, headquarter ad Austin nel Texas.
Un fondo che ha guidato lo sviluppo di diversi brand che appartengono alla categoria 'luxury' in tutto il mondo dagli Stati Uniti all'Europa all'Asia. Ora questa nuova avventura che vuole dare una nuova spinta al marchio di base alla cui produzione saranno aggiunte anche altre attività che riguardano in particolare nuove linee di abbigliamento sportivo e di accessori. E se la sede di Cinelli resterà naturalmente a Caleppio di Settaia, nell'hinterland milanese, l'obiettivo dichiarato dichiarato è quello di almeno raddoppiare i ricavi che attualmente toccano gli 8/9 milioni di euro l'anno.