La Coldiretti l'ha definito "record storico per l'export del cibo italiano". Già perchè nei primi cinque mesi dell'anno abbiamo assistito a una vera e propria abbuffata di nostri prodotti un po' in tutto il mondo con numero da capogiro: +8,9%. Ma se si è arrivati a questo risultato lo si deve, in particolare, al mercato degli Stati Uniti che registrato un incremento impensabile: +14,2%.
Un balzo vertiginoso che si deve in particolare, ma non solo, alla eliminazione dei dazi aggiuntivi del 25% che toccavano e penalizzavano specialmente l'export negli States di Parmigiano Reggiano e Grana Padano come altre qualità di formaggi, ma anche salumi e liquori solo per nominarne alcuni. Via i dazi, il food made in Italy è diventato inarrestabile e in assoluto, in tutto il mondo, ha segnato un valore che si avvicina ai 17 miliardi di euro.
"Un risultato ottenuto nonostante le difficoltà del lockdown - ha spiegato Coldiretti - che hanno pesantemente colpito la nostra cucina, ma al tempo stesso anche favorito il ritorno, in tutti i continenti, della preparazione casalinga con un vero e proprio autentico boom per quello che riguarda le ricette made in Italy". Ristoranti colpiti, ma in casa si è riscoperto il piacere di cucinare e per mangiare bene non ci si può che affidare agli autentici prodotti italiani. "L'emergenza COVID - ha aggiunto nella sua nota Coldiretti dopo aver reso noti i risultati dell'analisi sulla base dei dati Istat - ha provocato una svolta salutista nei consumatori a livello globale... A trainare la crescita prodotti base come il vino che guida la classifica dei prodotti made in Italy più esportati seguito dall'ortofrutta fresca". E per i prossimi mesi si attendono anche i risultati derivanti dall'impatto della vittoria agli Europei della nazionale azzurra che si faranno sentire, in maniera consistente, sulle tavole e cucine di un po' tutti i Paesi del mondo.
"L'Italia - ha spiegato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti - può ripartire con l'agroalimentare che è in grado di svolgere un ruolo trainante per tutta l'economia".