Un altro suicidio ha sconvolto il mondo del calcio uruguaiano nel fine settimana. Protagonista della triste vicenda Williams Martínez Fracchia (italiano di seconda nazionalità), difensore del Villa Teresa, club della Seconda divisione, che si è tolto la vita sabato sera in circostanze ancora poco chiare. Secondo le prime indiscrezioni alla base del suicidio potrebbero esserci stati problemi personali o il difficile momento professionale attraversato dal giocatore nelle ultime settimane costretto a fermarsi dopo aver contratto il Covid.
Martínez, 38 anni, aveva avuto una lunga carriera professionistica tra Cile, Argentina, Inghilterra, Francia e Spagna arrivando anche a vestire la maglia della nazionale in un’occasione. Molto numerosi sono stati i messaggi di cordoglio per l’accaduto a cominciare dalla federazione calcistica Auf, dai club e dagli stessi calciatori. Su richiesta dell’Associazione uruguaiana dei calciatori professionisti (MUFP) è stato deciso di sospendere le partite dell’undicesima giornata del Torneo di Apertura per una giornata di riflessione dato che quello del suicidio è un tema molto sentito in Uruguay per quella che gli esperti hanno definito come “l’altra pandemia”: il gesto estremo di Martínez si è consumato proprio in occasione della Giornata nazionale per la prevenzione del suicidio volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità di questo problema. I dati diffusi negli ultimi giorni dal Ministero della Salute evidenziano la gravità della situazione: nel 2020 si sono verificati 718 suicidi -vale a dire 40 ogni 100 mila abitanti, uno dei tassi più alti in America Latina- con un preoccupante aumento del 45% tra gli adolescenti nella fascia di età tra 15 e 19 anni.
Anche il mondo del calcio è stato colpito dalla problematica. Fresco è infatti il ricordo del “Morro” Santiago García, attaccante del Godoy Cruz, scomparso a febbraio a causa di un’acuta forma di depressione. Questi però non sono stati gli unici casi nell’ultimo anno secondo il sindacato dei calciatori che ha lanciato l’allarme sui calciatori delle serie minori e insistendo sulla necessità di garantire adeguato supporto psicologico a tutti i tesserati che -come ha sottolineato la stessa federazione- richiedono “un rapido e deciso intervento”.