Di grazia: è possibile chiedere cosa ne sarà degli italiani all'estero immunizzati e/o vaccinati, ma non in possesso del fatidico "green pass"? E' lecito chiederselo dal momento che l'estate (siamo quasi a fine luglio) è al giro di boa e che, solitamente, è in questi periodi dell'anno che si ha voglia di tornare a casa, anche solo per trascorrere una sana e rilassante vacanza sul suolo natio?
La domanda è più che pertinente se pensiamo che sono migliaia i nostri connazionali (ed i loro familiari), iscritti o meno all'AIRE, che si sono sottoposti alla vaccinazione in altri Paesi (extra Ue) con "sieri" regolarmente riconosciuti dall'autorità sanitaria nazionale e da quella di Bruxelles (Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson&Johnson). Italiani che stanno rientrando o che vorrebbero rientrare nel Belpaese ma, al momento, sono sprovvisti del preziosissimo "certificato verde".
Ebbene, la loro maggiore preoccupazione è quella di non riuscire ad ottenere in tempo il "lasciapassare", sorta di "passe partout" osannato da Parigi a Roma neanche fosse la panacea di tutti i mali, nonché unica chiave per poter accedere ai servizi ed alle attività individuati dalle disposizioni vigenti. Peraltro, al di là della decisione di rendere o meno obbligatorio il "passi", sull'esempio francese, anche per andare al ristorante, proprio per rispondere a queste esigenze, una specifica procedura sarebbe stata già annunciata dalle autorità competenti e dovrebbe entrare in vigore entro la fine di luglio.
Entro la fine di luglio, avete letto bene. In pratica, con buona parte della bella stagione già bella che andata. Ebbene sì: rimane solo agosto, quando però, per tanti, troppi italiani potrebbe essere già troppo tardi. Se vi sembra giusto questo non decidere, affidandosi all'eterno e perpetuo "prendere tempo", perché tanto di italiani all'estero si parla, ditelo voi.
Quel che sappiamo è che proprio per rispondere alle preoccupazioni di quanti, dall'Uruguay all'Australia, dal Brasile all'Argentina, Dal Sud Africa al Venezuela non sanno se fare o meno le valigie, i deputati del Pd Schirò, La Marca, Quartapelle, Sensi hanno presentato un'interrogazione ai Ministri della Salute e degli Affari Esteri con la quale chiedere entro quali tempi e con quali modalità si pensa di rilasciare alle migliaia di nostri connazionali immunizzati all'estero la fatidica "certificazione verde Covid-19" e se siano previste, o meno, misure per coloro che hanno ricevuto la prima dose all'estero e che, una volta rientrati in Italia, chiedono di poter fare il richiamo nel nostro Paese con conseguente riconoscimento del "green pass" con una certificazione mista. Speriamo che gli esponenti del nostro governo rispondano in fretta. Possibilmente non...a settembre!!
Stefano Ghionni