Di Unesco si parla tanto in Italia. Bistecca alla Fiorentina e Chianti Classico ambiscono a riceverne il prestigioso qualificante riconoscimento. Ma in realtà, fino a ieri, erano cinquantacinque i siti italiani presenti nella lista. Cinquantasette da oggi. Nel Patrimonio sono entrati a farne parte due capolavori dell'arte italiana. I gioielli di Padova, affreschi trecenteschi, e il complesso di Montecatini, città termale. Il premier Mario Draghi definisce il doppio inserimento "motivo di grande orgoglio per tutto il Paese".
Unesco è l'acronimo inglese di Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura- Fondata nel 1945, è l'agenzia che promuove la pace tra le nazioni con istruzione, scienza, cultura, comunicazione e l'informazione.
Un orgoglio, per l'Italia, poter esibire due nuovi siti Unesco, proclamati Patrimonio dell'Umanità. A Padova si tratta dei "Cicli di affreschi del XIV° secolo". L'Urbs Pieta. Fra cui spicca la Cappella degli Scrovegni dipinta da Giotto fra il 1303 e il 1305. Il riconoscimento a Montecatini riguarda "la città termale".
La notizia ufficiale è giunta sabato pomeriggio da Fuzhou, in Cina, sede della 44ma sessione del Patrimonio mondiale Unesco. Montecatini è entrata nella lista delle undici candidature di sette Paesi denominata "The Great Spass of Europe".
Oltre alla celebre Cappella degli Scrovegni, dove è reperibile la rappresentazione pittorica di un bacio, quello tra Gioacchino e Anna alla porta di Gerusalemme, i grandi cicli affrescati del Trecento sono fruibili in otto luoghi. Un esempio unico al mondo di valore universale. Distanti fra loro poche centinaia di metri, danno vita a un itinerario nel cuore della città medievale.
I due sindaci di Montecatini – quello in carica e il predecessore – Muca Baroncini e Giuseppe Bellandi, hanno seguito l'evento da Roma. Onorati, emozionati, felici. "Un vanto per la nostra città e per tutto il Paese. Montecatini è l'esempio di un sistema termale unico, da tutelare e valorizzare".
Oltre ai cinquantasette siti italiani Patrimonio Mondiale dell'Umanità, l'Italia può contarne quattordici iscritti nella lista del Patrimonio immateriale dell'Umanità. Padova, come Tivoli, è una delle rare città al mondo a custodirne due. Il riferimento a Padova interessa l'Orto Botanico, iscritto nel World Heritage List dal 1997. Su imput del rettore Giuseppe Zaccaria, allora in carica all'università, nel 2013 è stato arricchito con il giardino delle biodiversità, in una moderna struttura.
Il ministro Dario Franceschini esprime compiacimento e lodi alle "autorità e alle amministrazioni che hanno contribuito al raggiungimento dell'importante risultato". Parimenti al settimo cielo il governatore del Veneto, Zaia, la sottosegretaria Lucia Borgonzoni e il sindaco di Padova, Sergio Giordani. "Causa pandemia abbiamo dovuto aspettare più di un anno per ottenere il riconoscimento". Ma la conquista viene ritenuta una tappa, non un punto d'arrivo. "Non un traguardo, ma il punto di partenza di un nuovo impegno".
Il Comune di Padova ha stanziato due milioni di euro per una grandiosa campagna di comunicazione. "Padova la meravigliosa dovrà essere conosciuta in ogni dove". Il momento di gioia trova in ottima sintonia corale la Regione Veneto e l'intero territorio. "Una bella giornata che entra nella storia dell'arte, della cultura di Padova e di tutto il Veneto", comunica urbi ed orbi il presidente Luca Zaia. Il governatore, una tantum, ha dalla sua parte anche i rappresentanti degli industriali. "Giocando di squadra, anche i traguardi più ambiziosi sono raggiungibili". La grande occasione forse come principio di una nuova strategia.
Franco Esposito