di Franco Esposito
Vasta area dell'illegalità diffusa, teatro tristemente noto di famosi roghi, in provincia di Caserta, la famigerata Terra dei Fuochi si riappropria di prepotenza delle prime pagine dei giornali. Non mancando di riempire le trasmissioni televisive, non solo quelle a livello locale. Come spiegarlo questo ritorno alla notorietà, peraltro non del tutto inatteso dopo mesi scanditi da silenzi assoluti?
La risposta è reperibile nell'intervento del ministro Lamorgese, in visita nella zona. Una visita, sollecitata, piena di promesse finali. Soprattutto una: "Più forze di polizia a presidiare il territorio". Come da richieste assillanti, martellanti, dei sindaci della zona, che comprende venti municipi. Il personale si è ridotto all'osso, sono cinquecento i posti mancanti. Normale che non vi sia in questa vasta pericolosa ammorbante zona la presenza della legalità. Altrettanto conseguente il dominio dell'illegalità in questa terra di fuochi (e di morte e di malattie spesso definitivamente invalidanti).
Il ministro Lamorgese si è impegnata davanti ai sindaci: promesso l'invio sul posto di nuove e forti forze di polizia. Qui, a Sessa Aurunca, dove si procede alla cura dei beni confiscati alla camorra. Qui è stato presentato il progetto "Nuove Comunità Organizzate": centocinquanta cooperative distribuite in più parti d'Italia che si occupano del "riuso dei beni confiscati, per dare nuove opportunità ai territori e frenare l'avanzata dei gruppi criminali".
Intanto, da quelle parti, il triste andazzo quotidiano offre questa sconcertante rappresentazione. Unico è il responsabile dei vigili urbani, Tammaro Ucciero, praticamente un eroe, in un paese con dodicimila abitanti. E gli altri, dove sono finiti gli altri caschi bianchi in organico? "Tutti in pensione i miei colleghi. Il Comune in default non dà rinforzi, o non può o se ne frega". Racconta il vigile-eroe, unico possessore della paletta d'ordinanza.
Tammaro Ucciero non riesce da anni a godere dei suoi periodi di ferie. Giorni di riposo che gli spettano di diritto. Ne ha accumulati cinquecento. Secondo la pianta organica prevista per il comune di Villa Literno, in provincia di Caserta nell'Agro aversano, i vigili urbani in servizio dovrebbero essere diciotto. E quando Tammaro Ucciero si presenta alle autorità per rappresentare il disagio personale e generale, resta solo. Le autorità sono assenti.
Un modo di fare assurdo. I commissari sanno, conoscono benissimo la situazione, ma fingono di non sapere. "Qualche volta mi hanno chiesto di arrivare sul posto con tutta la mia squadra, ma la squadra sono io. Soltanto io". Ormai il vigile capo e responsabile di se stesso la prende con ironia, avendo abbandonato del tutto la strada della disperazione e della protesta. Non c'è sordo peggiore di quello che non vuol sentire.
Andrebbero prevenuti ed evitati gli sversamenti illegali. Ma come fai se mancano gli uomini e un po' tutti se ne fregano? Il ministro ha assicurato che le cose cambieranno, ma riuscirà nel difficile intento di dare una sistemata alla questione Terra del Fuoco? Le operazioni, finora, hanno potuto contare sull'apporto in esclusiva del "comandante" Tammaro Ucciero. Il capo di se stesso ormai da cinque anni. Il turn over non è stato più possibile dopo i primi pensionamenti. "Il municipio è in dissesto finanziario". E mentre il medico non cura, è normale che il malato muoia. In Comune non c'è alcun progetto che preveda rinforzi al corpo dei vigili urbani. Gli amministratori pubblici locali non sono nella condizione di programmare. Ma i tecnici? Non riescono ad organizzare le carte in modo da consentire il bando per concorsi per l'assunzione di nuovi vigili. Misteri della fede.
Ma fino ad un certo punto. Negli ultimi sei anni il Comune ha assistito (e subito) lo scioglimento dell'amministrazione per probabili infiltrazioni mafiose e l'arresto di due sindaci, entrambi per corruzione. Uno dei due si è beccato anche l'accusa di "associazione esterna di tipo mafioso", dalla quale è stato poi prosciolto. I sindaci sono stati in parte riabilitati, ma al comando resta sempre, unico e solo, il comandante Ucciero.
Cinquecento giorni di ferie da smaltire e da recuperare. Esercizio impossibile in questa condizione. "E se mi prendo un solo giorno di riposo, non posso in alcun caso allontanarmi da Villa Literno. Alcuni compiti e atti indifferibili richiedono l'obbligatoria reperibilità". In mancanza di un sostituto, il vigile-eroe deve garantire la presenza a prescindere. "Torno in municipio e mi reco dove è indispensabile l'intervento della municipale". Una vitaccia.
Tammaro Ucciero non ha una vettura dedicata ai vigili; svolge il servizio con la sua automobile privata. "E Il Comune non rimborsa neanche il carburante che consumo durante le operazioni istituzionali". Sconsolato e incavolato duro, è costretto a sottrarre dal suo stipendio, ogni mese, almeno trecento euro. "Senza considerare l'usura della vettura e gli eventuali incidenti". Tammaro Ucciero ha sessantuno anni e trentuno di servizio. La sua attività e il suo operato non potranno essere infiniti. Dovrà andare a breve in pensione e, a quel punto, sarà curioso scoprire e capire come se la caverà l'ordine pubblico a Villa Literno. Dove non esistono tracce di concorsi per nuovi vigili. Unico e solo, l'attuale comandante ha interessato del problema l'amministrazione comunale.
La prima risposta? Uno spettacolo di spallucce, il futuro del Comune pare non freghi a nessuno. E non interessa neppure che nel paese vicino, Casal di Principe, nelle casse comunali arrivino ogni anno 500mila euro per multe stradali gestite sapete da chi? Dal singolo componente del comando vigili.