Con il via libera della Commissione europea al Pnrr dell’Italia si apre certamente una fase di rilancio per la nostra economia che vede l’agricoltura al centro della transizione digitale e del processo di innovazione tecnologica che sta interessando il Paese post pandemia. Per sostenere l’agricoltura e lo sviluppo delle aree rurali - fondamentali per il miglioramento della sostenibilità sociale, ambientale ed economica- sono stati stanziati oltre 190 miliardi di euro, a cui si aggiungono i 30 miliardi del Fondo complementare al Piano. Si tratta di risorse che verranno investite in progetti di paese a favore di agricoltori e imprese che con la loro attività determineranno anche le sorti dei sistemi agricoli e alimentari a livello globale. La strategia evolutiva dell’agricoltura rientra nella cornice particolarmente sfidante dell’Agenda 2030 dell’ONU, in uno scenario caratterizzato da politiche internazionali che vanno sempre più nella direzione di maggiore equità e sostenibilità.
A fronte del ruolo primario dell’agricoltura nello sviluppo del tessuto produttivo del paese, l’obiettivo italiano e internazionale non può che essere duplice: dobbiamo potenziare da una parte l’utilizzo di tecnologie che supportino e abilitino comportamenti virtuosi degli agricoltori e delle aziende al fine di rendere più efficiente e sostenibile la produzione e garantire un corretto tracciamento della filiera; e allo stesso tempo sensibilizzare i consumatori sulla necessità di adottare abitudini alimentari di qualità, che ci assicurino l’adeguatezza nutrizionale riducendo al minimo l’impatto ambientale. È proprio questo il messaggio che come Abaco ho portato durante gli incontri del Private Sector Guiding Group, tavolo internazionale voluto dal Food Systems Summit per guidare le azioni del mondo industriale rispetto ai temi del vertice mondiale sui sistemi alimentari che si svolgerà a New York nel settembre 2021 in concomitanza con l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite – il cui pre-summit è in corso a Roma proprio in queste ore.
L’ecosistema agroalimentare potrà essere davvero motore della ripresa economica post pandemica e diventare volano per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità a livello planetario solo se saremo capaci di valorizzare i dati che già oggi vengono generati utilizzandoli come mezzo di conoscenza condivisa, interazione e collaborazione. Da questa e da tante altre considerazioni condivise tra i più importanti player globali è nata la Business Declaration for Food Systems Transformation - documento che ci vede con orgoglio tra i primi firmatari - con il quale il settore privato si impegna a guidare la trasformazione sostenibile dei sistemi alimentari. Il documento, presentato a Roma durante il pre-summit da Peter Bakker, President & CEO at World Business Council for Sustainable Development, riassume gli output di uno straordinario confronto e illustra le azioni che in futuro tutti i soggetti dell’ecosistema agroalimentare dovranno far proprie per assicurare al pianeta un futuro veramente sostenibile.
Una cornice ampia e dettagliata in cui si colloca l’impegno a continuare ad investire in ricerca e innovazione per aumentare la produttività, salvaguardando risorse e garantendo quindi la sostenibilità. La realizzazione di soluzioni tecnologiche deve favorire la transizione verso modelli di sostenibilità che abilitino milioni di agricoltori nel mondo ad adottare pratiche agricole rigenerative che sostengano l’accesso ai nuovi strumenti digitali. L’essere inclusivi in questo percorso è forse l’elemento più difficile, ma anche quello più qualificante. Circa l’80% della produzione mondiale agricola è realizzata dai piccoli produttori: renderli visibili e formarli è il fattore critico di successo. L’agricoltura è quindi centrale nel percorso per la trasformazione dei sistemi alimentari; la tecnologia e la capacità di fare sistema supporteranno questa transizione. Dobbiamo trasformare quella che oggi è una delle più allarmanti emergenze planetarie nella più grande opportunità di innovazione del sistema primario. E dobbiamo cominciare da subito.
ANTONIO SAMARITANI