Un grande mostra ospitata al Fine Arts Museums of San Francisco. Voluta da Ashmolean Museum di Oxford, organizzata dal museo di San Francisco in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il Parco Archeologico di Pompei con il sostegno del Consolato Generale d'Italia e l'Istituto Italiano di Cultura della metropoli californiana. 'Last Supper in Pompeii', l'ultima cena a Pompei: dalla tavola alla tomba è un racconto-esibizione che resterà fino al 29 agosto. Si tratta di una mostra davvero unica, con oltre 100 reperti autentici provenienti dalla città del Vesuvio, ma anche da Terzigno, Oplontis, Boscoreale. Si tratta di manufatti che, per la maggior parte, sono di competenza del Parco Archeologico di Pompei. Ecco allora che entrando al museo si parte alla ricerca della storia della celeberrima città attraverso il suo rapporto con il cibo e anche il vino. Perchè nel 79 d.C., quando Pompei fu sommersa dalla lava buttata fuori dal Vesuvio che distrusse tutto, gli abitanti stavano svolgendo la propria vita quotidiana, dal lavoro alle altre attività quotidiane che comprendevano cibo e bevande. Ecco così a quasi 2000 anni da quel giorno nefasto, la mostra, che complessivamente contiene più di 400 oggetti molti dei quali davvero rari, rappresenta uno spaccato della vita di ogni giorno di quei tempi. Una rappresentazione dell'archeo-gastronomia, una specie di manifesto del tempo della dieta mediterranea. E se Pompei rappresenta, nel mondo, il sito archeologico più affascinante e famoso, la tappa di San Francisco di questa mostra così particolare, vuole significare ancora una volta il potenziale enorme della storia italiana, anche se per portarlo sui palcoscenici più importanti devono speso intervenire i grandi musei stranieri. Come in questo caso l'inglese Ashmolean Museum, la cui storia arriva fino al 1683, quando fu fondato, primo museo pubblico della Gran Bretagna, per una donazione di Elias Ashmolean un ricco antiquario dell'epoca e quasi 400 anni dopo, ecco che gli inglesi portano in giro per il mondo il meglio dell'archeologia italiana.