Tutto questo nonostante lo scorso 16 maggio l'Europa abbia aperto un'altra volta le porte ai cittadini statunitensi. Così per cercare di rendere la loro voce più forte, o almeno ascoltata, su Facebook, Instagram e Twitter sono nati gli account 'Bring Us Home', portateci a casa che raccolgono le storie italiane più emblematiche di questa situazione che si sta protraendo da troppo tempo. Appelli sono stati consegnati alle forze politiche USA a cominciare dalla terza carica più importante degli States, la Speaker of the House Nancy Pelosi (tra l'altro italo-americana) che, non c'erano dubbi, non ha risposto. Come del resto finora non è stato fatto nulla alla Farnesina nonostante il ministro Luigi Di Maio sia stato informato della assurda situazione. Impotenti Ambasciata e ovviamenti Consolati e in questi modo gli italiani che vivono negli Stati Uniti sono lasciati soli. E questa volta non date la colpa a Donald Trump. L'ex presidente nel marzo 2020, al momento dello scoppio della pandemia, aveva imposto le restrizioni per gli arrivi dall'Europa e da altre regioni, per poi toglierle qualche giorno prima l'uscita dalla Casa Bianca all'inizio di gennaio. Ma Joe Biden, appena preso possesso dell'Oval Office, le aveva subito reintrodotte, una delle pochissime misure (o forse l'unica) riprese dal suo predecessore.
Così gli italiani che risiedono negli Stati Uniti possono mettersi il cuore in pace. Gli USA, almeno nel breve termine, non hanno intenzione di revocare le restrizioni di viaggio in vigore, in particolare poi visto l'aumento dei casi portato dalla variante Delta. Il che significa che le attuali norme che negano l'ingresso a chi proviene dall'area Schengen (e quindi anche l'Italia), dal Regno Unito e da altri Paesi rimarranno in vigore. "Al punto in cui siamo oggi - ha dichiarato lunedì la Press Secretary Jen Psaki - manterremo le restrizioni di viaggio esistenti. La variante Delta, la più trasmissibile, si sta diffondendo sia qui che in tutto il mondo. Spinti da Delta i casi stanno aumentando, in particolare tra coloro che non sono vaccinati e sembrano destinati a continuare nelle prossime settimane". Un muro eretto da chi i muri non li voleva nonostante le pressioni che arrivano da ogni parte. "Dati gli alti tassi di vaccinazione su entrambe le sponde dell'Atlantico - ha affermato Tori Emerson Barnes vice presidente esecutivo del U.S. Travel Association - è possibile riaccogliere in sicurezza i visitatori vaccinati da questi cruciali mercati. Rispettosamente esortiamo l'amministrazione Biden a rivedere la propria decisione nel breve termine e iniziare a riaprire i viaggi internazionali agli individui vaccinati a cominciare dai corridoi tra gli Stati Uniti e le nazioni con tassi simili di vaccinazione". Ma questa è l'amministrazione Biden che però viene esaltata dai media italiani anche se ormai lo stanno capendo in fretta gli americani visto che l'attuale inquilino della Casa Bianca ha il peggior indice di gradimento dei primi 6 mesi rispetto a chi lo ha preceduto.
Sì anche dell'odiatissimo Trump. Perchè poi il Covid negli Stati Uniti ha almeno due facce. Da una parte quella degli italiani e degli altri europei e non, pericolosi possibili untori, dall'altra le decine di migliaia di illegali che, provenienti da ogni parte del mondo (e non certo controllati anche e soprattutto da un punto di vista sanitario) quotidianamente varcano la frontiera tra Messico e USA. A questi ultimi non viene negato nulla: addirittura sono caricati sui bus per essere poi disseminati nelle diverse città della States, oppure ammassati sotto i ponti come succede a Mission nel Texas. Solo a McAllen, uno dei punti cruciali alla frontiera, sempre nel Texas, nell'ultima settimana sono stati contati almeno 8.000 ingressi illegali, 3.000 nella giornata di lunedì. I centri di raccolta da gennaio sono al collasso e oggi contano il 585% in più di presenze rispetto alla capacità prevista e così sono costretti ad aprire le porte. Ma qui la variante Delta evidentemente non esiste, mentre con gli italiani...
di ROBERTO ZANNI