È una grande storia d'amore quella che lega il Cagliari all'Uruguay attraverso il calcio. Un rapporto fortissimo che negli ultimi quarant'anni si è nutrito di ben 22 giocatori e 4 allenatori che hanno conferito ai rossoblu un indiscutibile primato, quello di essere la squadra più uruguagia d'Italia, in pratica un avamposto di "garra charrúa" in serie A.
Dalla storia al presente, questo legame continua ad essere costantemente alimentato anche attraverso gesti simbolici estremamente significativi: il Cagliari infatti ha appena annunciato che la terza maglia della prossima stagione sarà interamente celeste in segno di omaggio a questa terra sudamericana con cui ha condiviso gioie indimenticabili. L'ultima, in ordine di tempo, è stata la miracolosa salvezza della passata stagione arrivata al fotofinish dopo un'annata difficile, un'impresa dal sapore fortemente "Celeste" tanto per lo spirito come per gli interpreti: ancora una volta la componente Uruguay è stata fondamentale nel centrare l'obiettivo con Diego Godin e Nahitan Nández (quest'ultimo è a forte rischio partenza) a cui bisogna aggiungere anche il contributo di Gastón Pereiro.
"Così distanti, così vicini. Due popoli accomunati dal sole, dal mare, dalla passione per il calcio; due realtà separate migliaia di chilometri, ma unite da un rapporto speciale, quello che tradizionalmente lega il Cagliari all'Uruguay" ha scritto il club sardo nel comunicato che ha accompagnato la nuova maglia. "Cuore, fantasia, garra: sono ben ventidue i calciatori uruguaiani ad aver già indossato la maglia del Club nel corso della sua storia ultracentenaria. Da qui l'omaggio pensato dal Cagliari e da Adidas: la terza maglia per la stagione 2021-22 sarà celeste, come quella della Nazionale uruguaiana".
A fare da testimonial al lancio -oltre a Gastón Pereiro- è stato Marco Francescoli, figlio del grande Enzo "El Principe", nato proprio a Cagliari dove vive attualmente. "Per noi questa è una seconda casa" ha affermato Marco nel video di presentazione diffuso sui social. "I sardi sono un popolo fantastico e qui ritroviamo tante delle nostre abitudini, è che questo che ci fa sentire subito a casa. Io all'inizio ero molto piccolo, avevo pochi ricordi ma sempre molto belli. Poi è stato un crescendo perché sono tornato quando avevo 17 anni con amici che ho tuttora. Ho scelto di vivere qui a Cagliari perché sento che questa è la mia casa".
La terza maglia è stata inaugurata sabato in un'amichevole contro il Mallorca che però non ha portato il risultato sperato con una sconfitta per 1 a 0.
L'iniziativa del Cagliari, in realtà, non è la prima di questo genere in serie A. Nel 2011 ci aveva già pensato il Bologna a rendere omaggio all'Uruguay con una terza maglia celeste in virtù di un altro grande rapporto storico con la nazione sudamericana.
di Matteo Forciniti