Bollywood, con sede a Mumbai, in India rappresenta il 43% delle entrate nette al botteghino. Milioni di indiani ogni anno tentano la fortuna nella speranza di diventare star della redditizia industria e guadagnare enormi somme di denaro.
Nel 2019, Akshay Kumar, una delle più grandi star di Bollywood ha guadagnato più di 34 milioni di euro.
Sfortunatamente, la corsa alla fama e al denaro può portare gli aspiranti artisti a vivere esperienze tragiche e orribili.
Alcune giovani attrici in seguito a false promesse di carriera a Bollywood, si ritrovano catapultate nel mondo dell’intrattenimento per adulti.
Altre parlano di abusi e stupri, numerose attrici hanno rivelato la diffusa quanto inquietante tendenza ai “divani da casting”, ovvero concedere favori sessuali in cambio
Da quando nel 2018 il movimento #MeToo è diventato noto a livello mondiale, all’interno dell’industria cinematografica e televisiva indiana, sono esplose le accuse di abusi sessuali.
Il 31 maggio 2020, nove importanti figure di Bollywood erano state accusate di stupro e molestie nei confronti di una modella.
La vittima aveva presentato la denuncia il 18 maggio e su un media indiano aveva accusato la polizia di non essere intervenuta, nessuno era stato interrogato né arrestato.
La modella aveva affermato che le aggressioni erano avvenute nell’arco di sette lunghi anni: dal 2012 al 2019.
Dopo le accuse, ha affermato di aver ricevuto attraverso i social media delle minacce di morte da diversi account falsi.
La star televisiva Ankita Lokhande ha raccontato che quando è stata contattata per un film le è stato detto di “andare a letto con il produttore”.
E’ recentissima la notizia che la star di film per adulti Nandita Dutta è stata arrestata dalla polizia, insieme al socio Mainak Ghosh, 39 anni, con l’accusa di aver adescato due giovani donne per farle lavorare nel settore porno, con false promesse di carriera a Bollywood.