Il caos presente in Afghanistan e a Kabul in particolare con il relativo ritorno dell’Emirato Islamico ovviamente è seguito con grande trepidazione anche dall’Italia e ieri il premier Mario Draghi, tramite una nota, ha voluto ringraziare le forze armate per le operazioni che stanno permettendo di riportare nel BelPaese i nostri concittadini di base finito nelle mani dei talebani. Per il presidente del Consiglio l'impegno dell'Italia è proteggere i cittadini afghani che hanno collaborato “con la nostra missione”.
Il presidente è in continuo contatto con il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio (che riferiranno alle commissioni congiunte Esteri e Difesa della Camera e del Senato il prossimo 24 agosto). “L'Italia – ha proseguito la nota di Palazzo Chigi - è al lavoro con i partner europei per una soluzione della crisi, che tuteli i diritti umani, e in particolare quelli delle donne”. Intanto Partito democratico, Forza Italia e M5S chiedono di attivare quanto prima corridori umanitari. Il partito di Silvio Berlusconi, inoltre, tramite i presidenti dei gruppi parlamentari Anna Maria Bernini e Roberto Occhiuto ha chiesto che i ministri degli Esteri e della Difesa riferiscano ad horas alle Camere, come avvenne nell'agosto del 2014 per la crisi irachena.
Lo stesso Cavaliere è sceso in campo, appellandosi alla Nato che “non può permetter che l'Afghanistan torni a costituire un pericolo per la sicurezza della regione e dell'intero Occidente, né può permettere che i diritti faticosamente acquisti dal popolo afgano in questi anni siano cancellati dall'integralismo e dalla violenza”.