di Enrico Pirondini
Nel calcio, c'era una volta il fair play finanziario. Non c'è più. Saltato. L'affare Messi è solo l'ultima perla – in ordine di tempo – ancorché clamorosa. Tutti zitti. Imbarazzi? Nessuno. Ci mancherebbe. E pensare che il progetto (lodevole) l'aveva voluto proprio la UEFA – Platini imperante, nel 2009 – per ridurre le disparità tra le società calcistiche.
Disparità sempre più spesso dovute ad un fattore economico piuttosto che ad uno sportivo. Eppoi per calmare quelle società gruviera che sciaguratamente finivano in un oceano di debiti per rafforzare la squadra. Per tenere il passo dei Paperoni.
Tuonava Platini: "Carissimi presidenti, puntate ad un bilancio sostenibile. Che la vostra passione faccia rima con ragione. Signori , ordine e razionalità. State dentro i vostri introiti. Obbligo di pareggio del bilancio. È l'unico metodo per sopravvivere. Attenti vi seguiremo". Risultato: la distanza tra i club è aumentata. I rapporti di forza nel calcio europeo si sono cristallizzati. Insomma è cambiato poco niente. E il Sistema è sull'orlo del baratro.
Il progetto UEFA è stato concepito una dozzina di anni fa. Lo spunto lo aveva dato il Real Madrid con un calciomercato faraonico. Sentite un po' che acquisti. Albiol dal Valencia, Kakà dal Milan, Ronaldo dal Manchester Utd, Xabi Alonso dal Liverpool, Benzema dal Lione. E mi fermo qui.
Poche le cessioni, comunque significative come Cannavaro alla Juve, Sneijder all'Inter e Robben al Bayern Monaco. A Nyon (Svizzera) i boss del calcio hanno cominciato ad agitarsi. Il giocattolo può sfuggirci di mano. Ed hanno inventato un calmiere che quasi nessuno osserva.
Prendiamo il trasferimento di Messi al Psg per la cifra monstre di 40 milioni a stagione. Che saranno pagati con la nuova moneta digitale lanciata da Soros, l'imprenditore ungherese (naturalizzato statunitense) che ha inventato i Fan Token, la criptovaluta. Messi è il primo giocatore al mondo ad essere pagato così. Ma certo denaro porta rogne.
Il PSG ribolle. Va a pezzi. Mbappé non vuole giocare con lui. E il presidentissimo del PSG, nonché plenipotenziario del fondo quatariota che possiede il club francese, si è visto rovinare la festa. Ma, ripete, di aver rispettato il fair play. E la UEFA non vede, non sente, non parla. Come le tre scimmiette giapponesi. Un guardiano senza occhiali.
Però gli sceriffi di Nyon ci vedono benissimo con la Superlega che non vogliono, che temono. Sapete l'ultima di Ceferin? Nel nuovo video promo della Champions League hanno cancellato ogni immagine di Juventus, Real Madrid, Barcellona. Uno schiaffo.
C'è l'Atalanta, non i tre club ribelli. Un oscuramento contro ogni logica. Dunque cancellati Ronaldo, Messi e Benzema. E questi signori sarebbero i custodi del fair play. Ma per piacere. Come diceva il grande Totò: "'Cca nisciuno è fesso".