di Matteo Forciniti
Se vivi fuori dall'Europa e hai deciso di ritornare in Italia ci sono alcuni aspetti che dovresti tenere in considerazione prima di affrontare il lungo viaggio, i tamponi e la quarantena. Prima di addentrarci sui divieti imposti dal "green pass" occorre però fare una premessa sugli aspetti iniziali del viaggio che partirà inevitabilmente all'insegna della scomodità. La Germania ha appena eliminato la quarantena per i passeggeri che arrivano dall'Uruguay dato che il paese sudamericano non è più considerato una zona d'alto rischio come dimostrano i numeri dell'emergenza sanitaria, molto bassi ormai da tempo, e con una campagna di vaccinazione in fase molto avanzata: quando arriverà una decisione analoga da parte dell'Italia? Chi non è così fortunato da poter lavorare da casa quante ferie sarà costretto a prendersi per viaggiare? L'ultimo decreto del governo al riguardo e è datato 2 marzo, oltre cinque mesi fa, un'eternità nell'andamento e nell'evoluzione di una pandemia. I numeri dell'Uruguay allora erano pessimi, oggi sono completamente diversi ma a Roma (come di consueto) nessuno se ne accorge.
Dopo aver completato i 10 giorni di quarantena subentrano altri ostacoli sul soggiorno che sarà segnato dai divieti e dalle limitazioni. Se hai ricevuto il vaccino contro il Covid maggiormente distribuito in Uruguay (il cinese Sinovac) o arrivi dall'Argentina con il vaccino russo Sputnik nel tuo tanto atteso viaggio in Italia ci saranno pesanti limitazioni che condizioneranno la tua vita quotidiana non potendo contare facilmente sul tanto famigerato "green pass" a meno che non si passi la vita a effettuare continuamente tamponi a tue spese.
Dato che l'Agenzia europea del Farmaco (Ema) ha riconosciuto solo quattro vaccini (Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson), aver completato il ciclo di vaccinazione con le due dosi di un altro vaccino non avrà praticamente alcun valore. Sebbene Sinovac e Sputnik siano stati riconosciuti dall'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) e da alcuni paesi europei, per l'Italia non esistono. Gli studi che analizzano l'efficacia di questi vaccini "alternativi" oggi ci dicono che la loro efficacia nella prevenzione del virus è un po' più bassa rispetto agli altri, tuttavia sembrano incidere bene su quello che è il vero punto fondamentale, ovvero evitare i casi gravi e la morte delle persone.
L'Uruguay è uno dei pochi paesi al mondo che ha autorizzato una terza dose per coloro che hanno ricevuto Sinovac e che in futuro potranno ricevere Pfizer ma le prenotazioni sono appena partite. L'eventuale terza dose di Pfizer teoricamente dovrebbe dare accesso al "green pass" ma proprio in questi giorni sono stati denunciati diversi problemi da chi ha fatto la vaccinazione eterologa con due vaccini diversi.
La certificazione verde per i tantissimi italiani vaccinati all'estero è dunque un miraggio: gli unici due modi per ottenerla è essere guariti dal Covid 19 nei sei mesi precedenti oppure vivere continuamente con i tamponi, tanto il molecolare come il rapido, presentando un risultato negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.
Concretamente, cosa non si potrà fare senza il "green pass" richiesto dai 12 anni in su?
Consumare il classico caffè al bar oppure andare a mangiare al ristorante con familiari o amici sarà impossibile al chiuso. Resta chiaramente la possibilità di farlo all'aperto sempre e quando il tempo lo consentirà. Anche allo sport al chiuso bisognerà dire addio (alla faccia dell'aspetto salutare che ci dicono di voler difendere) quindi niente attesissima partita di calcetto con gli amici che rimarrà solo un ricordo, niente palestra, niente piscina, niente centri benessere, niente di niente al chiuso. Se sei fortunato a poter fare attività sportiva all'aperto non potrai però puntare a qualcosa di più ambizioso perché non potrai partecipare a nessuna competizione sportiva. Da dimenticare anche l'ingresso allo stadio per vedere la tua squadra del cuore.
Senza lo sport hai pensato ingenuamente di poterti dedicare alla cultura? Risposta negativa anche in questo caso dato che spettacoli, eventi, musei, mostre e cinema sono interdetti così come sagre, fiere, convegni e congressi. Sarà proibito anche rilassarsi non potendo accedere ai centri termali e ai parchi tematici e di divertimento oltre che entrare in una sala gioco, sala scommesse, bingo e casinò. Dato che vieni considerato una minaccia per la salute nazionale non potrai partecipare a feste, ricevimenti e matrimoni a cui speravi di essere presente e -ovviamente- scordati di far visita a parenti e amici negli ospedali.
La certificazione verde è entrata in vigore in Italia il 6 agosto e come se non bastasse a partire dal primo settembre verranno introdotte nuove limitazioni: non potrai prendere trasporti a lunga distanza (alla faccia di chi deve recarsi in una regione diversa rispetto a quella dell'aeroporto d'arrivo) e non potrai partecipare alla vita accademica in modo da tagliare le opportunità di scambi universitari e lasciandoti solo con la didattica a distanza.
Il dubbio è forte: vale davvero la pena tornare in Italia in queste condizioni?