Ora che a Rimini si è chiusa la kermesse di Comunione e Liberazione col ritorno in presenza di 80mila persone in un clima di festa ritrovata, tentiamo un bilancio. Partendo dalle novità.
1) I PARTITI – C'erano tutti i leader dei principali partiti sul palco del Meeting. Storico. Un mezzo miracolo. E non hanno litigato. Nessun atteggiamento muscolare. Ma desiderio di costruzione senza infingimenti, senza spocchia.
Ha spiegato il direttore dell'evento Emanuele Forlani visibilmente soddisfatto: "Sì, è stata la riscoperta dei partiti. E lo hanno fatto senza alzare la voce. Il Meeting si è confermato come luogo di grande partecipazione popolare e aperta".
Assolutamente inedito il confronto di martedì 24 agosto. Una data da ricordare. C'erano Letta e Salvi, per una volta senza guardarsi in cagnesco. Tutti contro Conte e il suo bagaglio di gaffe e pochette.
Solo contro tutti, colpa di una ostinata difesa deiTalebani e del reddito di cittadinanza. Isolato. Lui ha minimizzato la Sharia (dopo l'invito al dialogo) e pure gran parte dei suoi lo ha spernacchiato. C'era Tajani, senza cravatta e senza rossori. E poi Rosato, Lupi. Giorgia Meloni non voleva perdersi l'ammucchiata e si è fatta vedere e sentire con un fluttuante collegamento video. Bel colpaccio mediatico.
Ha introdotto da par suo Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà. Ha moderato con garbo e competenza Michele Brambilla. Alla fine tutti d'accordo: il futuro si costruisce solo con il confronto.
2) I TITOLI – Per questa edizione n.42 del Meeting di Rimini è stato scelto un titolo che richiamasse una assunzione di responsabilità personale. Eccolo: "Il coraggio di dire io". Giorgetti, notoriamente l'anima più moderata della Lega, avrebbbe preferito il " noi " al posto dell'io. Pazienza, gli organizzatori se ne sono fatta una ragione.
Ufficiale il titolo della prossima edizione: "Una passione per l'uomo". Un titolo-provocazione. E passione per l'umanità è ciò che ha vissuto e testimoniato il fondatore di Comunione e Liberazione, don Luigi Giussani (1922-2005 ), per il quale è già stato avviato il processo di beatificazione. La Chiesa Cattolica gli ha già riconosciuto la "santità di vita". L'anno prossimo si celebrerà il centenario della nascita. I ciellini sono già al lavoro.
3) LE CIFRE – Sono da record (tenuto conto del protocollo anti contagio). Solo qualcuna per rendere l'idea del Meeting di Rimini: 80.000 persone con green pass o tampone rapido. Più di 70 incontri trasmessi sul web in tre lingue e in 20 Paesi. Ben 66 le dirette televisive. Calcolata una platea di 250mila utenti; 2.050 i volontari (250 nel pre-meeting).
Di Enrico Pirondini