Genova capitale mondiale del jeans, cui ha dato origine imprimendo un marchio che è durato nei secoli. E lo fa guardando al futuro, all'innovazione sostenibile e rispettosa dell'ambiente. Genova Jeans è una manifestazione globale che consacra Genova come la patria storica del jeans.
"Nasce la Via del Jeans, come Carnaby street a Londra, sull'asse Via Prè, Via del Campo e Via San Luca, dove vogliamo attrarre commercianti, imprenditori e artigiani per farne un hub anche turistico e culturale di questa produzione". Manuela Arata, presidente del Comitato promotore di 'Genova Jeans', spiega così lo spirito della manifestazione che, dal 2 al 6 settembre, anima alcuni punti di Genova per promuovere il Made in Italy di qualità nel centro storico medievale dove dal milleduecento il jeans veniva prodotto, commercializzato e utilizzato.
Le strade, dove ci saranno vetrine allestite a tema, ma anche spazi inediti o poco conosciuti, dalla Biblioteca Universitaria, davanti a Stazione Principe, al Mercato dello Statuto, che collega Via Prè a Via Gramsci, con un allestimento curato dalla Candiani Denim, all'ultimo piano del Metelino, il complesso ottocentesco a pochi passi dal Galata Museo del mare, dove viene allestita la mostra 'Artejeans'. A questo si aggiungono altre location più note, ma inedite sotto il punto di vista del tessuto, come il Museo del Risorgimento con i jeans dei garibaldini, il sottoporticato di Palazzo Ducale, che ospiterà gli archivi Diesel, al museo diocesano, che metterà in mostra i 'teli della passione'. Un percorso espositivo ma anche un momento di confronto culturale sul tema del jeans, attraverso convegno e incontri.
Da sempre senza tempo, vestito da tutti e promotore di libertà e cambiamento sociale, il jeans si propone oggi come punto di partenza per ri-immaginare il rapporto tra un capo di abbigliamento che ha fatto epoca e i linguaggi, le espressioni artistiche che dal successo del jeans hanno tratto ispirazione. Per questo Genova sarà la casa di un museo unico a livello internazionale, grazie anche alla collaborazione con Candiani Denim e Martinelli Luci. L'edificio del Metelino (connessione simbolica tra la Darsena, dove il jeans veniva immagazzinato prima di essere caricato nelle stive delle navi, e il centro storico) ospiterà la sezione di arte contemporanea, nuovo primo nucleo del futuro Museo diffuso del Jeans. Il Museo del Jeans crescerà di anno in anno, di edizione in edizione, con nuovi contributi e donazioni che verranno ospitati in diverse location in maniera diffusa lungo la Via del Jeans.
"Genova, con questa operazione - continua Arata - si candida a diventare il forum mondiale per le buone pratiche nella produzione del tessuto jeans, dalla sostenibilità nella produzione, all'economia circolare, ma anche in analisi sulle condizioni di lavoro e sulla spinta data alll'empowerment femminile".