Se in Italia, tutto sommato, la campagna vaccinale prosegue abbastanza bene (in pratica su 10 over 12, 7 sono immunizzati), altrettanto non si può del resto d’Europa. E difatti ieri l’Oms ha confermato che la proiezione che vedrebbe da qui al 1° dicembre la morte di altre 236mila persone a causa del Coronavirus (1,3 milioni le vittime fino a questo momento nel territorio in questione) è assolutamente affidabile.
L’Organizzazione mondiale della sanità, tramite il direttore europeo Hans Kluge, non ha nascosto di essere “seriamente preoccupata” per la stagnazione del tasso di vaccinazione nel vecchio continente, affermando che 33 dei 53 Paesi dell’Europa hanno riportato nelle ultime settimane un aumento di casi del 10%, gravando non poco sugli ospedali. Nello specifico, Kluge è entrato nei dettagli dicendo che una settimana fa i decessi sono aumentati dell’11%. Inoltre nell’ultimo mese e mezzo le vaccinazioni sono diminuite del 14%.
Sotto osservazione, soprattutto le nazioni europee più povere dove la diffusione dei vaccini è più scarsa. Ma come mai si è arrivati a questa situazione davvero preoccupante? Sono tre i motivi principali, raccontati ieri in conferenza dal direttore. Innanzitutto per la rapida diffusione della variante Delta e per l’allentamento delle restrizioni all’interno dei vari Paesi. Ma anche perché, con l’estate di mezzo, c’è stato un considerabile aumento del numero dei viaggi e degli spostamenti.
Le contromisure, per Kluge, sono tutto sommato le stesse di sempre: “Bisogna essere prudenti e rispettare le varie misure di protezione, l’uso delle mascherine e l’immunizzazione su tutte”. Già, perché sempre secondo l’Oms vaccinarsi è l’unico modo efficace per tornare quanto prima a una vita normale, cosicché da poter avviare pian piano tutte le riaperture.
Poi un vero appello ad aumentare la produzione dei vaccini, rendendoli disponibili per tuttic e non solo a scopo del proprio Paese. Infine sempre l’Organizzazione, in una nota congiunta con l’Unicef, ha sottolineato che insegnanti e personale scolastico dovrebbero rientrare tra le categorie prioritarie per ricevere le due dosi del vaccino contro il Covid.