di SANDRA ECHENIQUE
Hanno fatto il giro del mondo le offerte dei primi cittadini di tanti splendidi piccoli borghi italiani. Nel 2008 Salemi in provincia di Trapani, che aveva come sindaco Vittorio Sgarbi, è riconosciuto come il pioniere dell'iniziativa: si paga 1 euro, ma l'acquirente si assume l'onere di ristrutturare completamente la casa. E compratori sono arrivati da ogni parte del mondo e dagli Stati Uniti ne hanno fatto anche un reality show. 'My Big Italian Adventure', trasmesso su HGTV l'anno scorso, ha raccontato la storia di Lorraine Bracco, attrice italo-americana, conosciuta soprattutto per i ruoli interpretati in Goodfellas (Quei bravi ragazzi) e The Sopranos che, comprato un rudere nella splendida Sambuca, sempre in Sicilia, ma in provincia di Agrigento, davanti alle telecamere ha fatto vedere come l'aveva trasformato in un piccolo gioiello. Storie di acquisti in borghi che non hanno eguali in tutto il mondo si sono così ripetute, anzi si può dire che continuano a ripetersi. In questo modo si ristrutturano edifici vecchi anche di secoli, e si ridà luce a piccoli comuni che stanno rischiando di rimanere disabitati. E in questo modo tanti piccoli splendidi borghi stanno ritrovando quello che avevano perso, con l'aggiunta di un accento internazionale.
Ma a questo nuovo trend adesso si sta aggiungendo un nuovo capitolo con la speranza di vederlo presto inserito tra quelli di successo. L'idea, nuovissima, è stata lanciata da Unione Italo Discendenti nel Mondo (UID), organizzazione che ha sede a Verona, e ha come missione "unire tutti gli italo discendenti nel mondo in una associazione che sviluppi la cultura italiana nel mondo e supporti tutti gli italo discendenti che vogliano stabilire un contatto con l'Italia". In collaborazione con Casa Calabria, l'Università della Calabria (Unical) e il comune calabrese di Maida, in provincia di Catanzaro, poco meno di 5000 abitanti, ecco il progetto che ha come soggetto principale il borgo, la lotta allo spopolamento, ma come destinatari non ricchi stranieri in Europa, Asia o negli Stati Uniti, ma i discendenti degli italiani. L'idea, lo scopo è di far tornare nelle case i nipoti, pronipoti di coloro che se ne andarono anche tanto tempo fa per cercare fortuna lontano dalla loro terra.
Maida è un bellissimo borgo, conosciuto per una battaglia tra francesi e inglesi agli inizi del XIX secolo. Ma da lì partirono anche i genitori di Gay Talese, celebre scrittore statunitense, uno dei padri del 'new journalism'. Ora UID lancia il suo appello, con la grande speranza che possa essere ascoltato, in tutto il mondo. "L'Italia - ha spiegato all'Ansa il presidente Andrea Pacia - ha bisogno dei suoi discendenti italiani e degli italiani nel mondo perchè è un Paese che invecchia e dopo la pandemia tutto è cambiato completamente". Pacia ha fatto anche i conti, in termini di discendenti italiani nel mondo e ha puntato l'attenzione in particolare su Argentina e Brasile, ma come ben sappiamo figli, nipoti, pronipoti di emigranti si possono trovare in ogni angolo del globo. E dal comune di Maida il progetto di UID si allarga: contatti sono stati avviati con i comuni ovviamente, poi imprenditori, Unical e altre organizzazioni. "Perchè il discendente italiano che torna in Italia ha bisogno della cittadinanza, alloggio e lavoro".
La nuova proposta partirà subito: saranno selezionati almeno 15 dei candidati che scriveranno alla UID i quali dovranno garantire un soggiorno, per ora a Maida, di sei mesi, saranno proposti corsi di italiano e la Unical si incaricherà di valutare la conversione dei titoli di studi stranieri. "Partiamo con Maida - ha concluso Pacia - ma lo spopolamento non riguarda solo la Calabria, ci sono tante altre regioni, anche il Friuli-Venezia Giulia, perchè le nuove generazioni non vogliono più vivere in montagna".