di Stefano Ghionni
Un duro atto d’accusa contro i no-vax quello lanciato ieri dai medici ospedalieri dell’associazione Anaao Assomed, che da due anni in pratica vivono in prima persona il dramma del Coronavirus a differenza di chi tende a perdere tempo dicendo no all’immunizzazione. Intervistato nel corso del programma ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus, il segretario nazionale Carlo Palermo ha mostrato tutto il suo disappunto “nel vedere che i posti letto in terapia intensiva sono occupati da no vax, persone che hanno avuto la possibilità di difendersi e non lo hanno fatto, averlo detto ci costa minacce”.
In pratica, quello di Palermo è un grido d’allarme: “Non è possibile avere ancora un bacino di 3 milioni di ultracinquantenni non vaccinati, questo aumenterà i contagi e di conseguenza anche ricoveri e decessi, una riflessione politica su questa situazione deve essere fatta. Bisogna porsi il problema dell’obbligo vaccinale, anche per difendere i no-vax, perché con un obbligo sarebbero costretti a farlo e dunque a difendersi dalla malattia”.
Ma la situazione all’interno degli ospedali, secondo il segretario, non sono delle migliori e si prospettano anni difficili: “Dalla crisi del 2009 i tagli nella sanità sono stati ingenti, per cui il Covid ci ha trovati totalmente impreparati a gestire l'emergenza perché eravamo già al di sotto del minimo. Con il Covid alcune malattie sono state trascurate, dei 100mila morti in eccesso del 2020 rispetto alla media del quinquennio precedente tra il 25-30% è composto da malati non Covid, si tratta di malati oncologici, cardiovascolari, che hanno avuto difficoltà di accesso alle cure perché le terapie intensive e subintensive erano occupati da malati Covid”.
Ma non ci sono solo cattive notizie perché in questo momento il il tasso di occupazione delle terapie intensive è gestibile grazie ai vaccini, anche se “abbiamo un accumulo di interventi che erano stati rimandati e che ora richiedono un surplus di attività per cui non c’è abbastanza personale. E soprattutto la situazione può peggiorare se il flusso di malati Covid continuerà ad occupare i letti di terapia intensiva. Per rendere operativo un posto letto ci vuole personale e il personale non c'è”.
In pratica, quest'anno si hanno a disposizione ben 17400 contratti di formazione specialistica, “però questi specialisti – rincara Palermo - saranno pronti tra 5 anni. Fino al 2025 avremo un problema di risposta del SSN alle richieste di prestazioni sanitarie”.