Sono gli Stati Uniti il primo mercato extra UE per l'export dell'Italia. La conferma è arrivata dal Rapporto 2021 di Sace 'Ritorno al futuro: anatomia di una ripresa post-pandemica'. Lo studio ha infatti attribuito agli States un tasso di crescita dell'11%. Un risultato che mette gli Stati Uniti al terzo posto assoluto dopo la Germania e la Svizzera.
Il rapporto ha anche disegnato diverse 'mappe' una delle quali ha raggruppato quei Paesi dove l'export tricolore ha ottenuto un buon recupero e dove resterà dinamico anche nei prossimi anni. Anche qui sono presenti gli Stati Uniti, assieme a Germania, Svizzera, Cina, altri mercati dell'Asia del Pacifico quindi Polonia ed Emirati Arabi.
I dati forniti da Sace si sono allungati fino alla fine di quest'anno con una previsione di vendite di beni italiani fuori dai confini che dovrebbe raggiungere i 482 miliardi di euro. Una soglia solo di partenza in quanto per il 2022 è stata prevista una ulteriore crescita del 5,4% per poi assetarsi si una ulteriore avanzata nelle vendite per un 4%. Seguendo queste direttive nel 2024 l'Italia dovrebbe poter contare su una esportazione di beni per un totale di 550 miliardi di euro.
Questa crescita dovrebbe avvantaggiarsi anche di programmi recentemente ufficializzati come il Next Generation UE e in particolare, proprio per gli Stati Uniti, il grande piano relativo alle infrastrutture i quali si prevede garantiranno una ulteriore crescita della domanda.
Per quello che invece concerne i servizi, il recupero post pandemico si dovrebbe vedere soprattutto nel 2022 con un export atteso nuovamente ai livelli raggiunti nel 2019 con +35,1%. Il 2021 invece nel settore dovrebbe garantire solamente una crescita minima, valutata attorno al 5,1%.
Una previsione, in generale, positiva per l'export dell'Italia dove gli Stati Uniti continueranno a rivelarsi mercato di straordinaria importanza con possibilità di crescita ancora tutte da scoprire.