È un argomento, quello dell’Unione europea, che da sempre sta nei pensieri del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Semplice il ragionamento: solo l’unità dell’Ue può far sì di vincere le sfide del futuro, portando avanti insieme temi importanti quali politiche economiche e di sicurezza, ma anche quelle fiscali.
Ha ribadito il concetto alla fine del vertice del ‘Gruppo Arrajolos’, di cui fanno parte 15 capi di Stato non esecutivi europei: “Ci troviamo a un punto di svolta per il futuro dell'Unione europea, integrare e completare i tanti cantieri aperti: questo lo dobbiamo alle nuove generazioni. Le sfide di questi anni ci portano ad alzare le nostre ambizioni”.
Per la più alta carica dello stato è ineludibile un passo avanti per costruire una credibilità maggiore in tema di sicurezza “che sia naturalmente complementare con la Nato”. Per Mattarella serve una maggior presenza dell'Europa, bisogna colmare il divario tra attese e risposta.
“Serve una Ue protagonista, autorevole e con una identità precisa”, ha proseguito, soffermandosi sul tema della politica estera e di difesa: “La recente vicenda in Afghanistan sprona e dimostra ulteriormente quanto sia ineludibile compiere un passo avanti per costruire una credibilità maggiore dell'Unione in termini di sicurezza”.
Per il numero uno del Quirinale quindi c’è la necessità di "definire quella che è stata chiamata la 'bussola strategica' per fare dell'Europa un attore protagonista e non un comprimario nella comunità internazionale, delineando una prospettiva strategica nell'ambito della cui cornice si inquadra la politica di sicurezza”.