di Matteo Forciniti
Questo fine settimana l’Uruguay celebrerà la ventisettesima edizione del Día del Patrimonio, un’iniziativa volta a valorizzare il patrimonio culturale della nazione. Sotto lo slogan “le idee cambiano il mondo”, in questa edizione verrà reso omaggio allo scrittore José Enrique Rodó nel 150esimo anniversario della sua nascita.
Così come lo scorso anno, anche questa volta sarà un’edizione un po’ atipica segnata dai protocolli sanitari, l’obbligo della mascherina e l’invito ad evitare gli assembramenti.
Tour, visite guidate, spettacoli, laboratori, dibattiti e quant’altro: sono tantissime le iniziative previste per le giornate di sabato e domenica dedicate alla cultura per fomentare la partecipazione. È in occasioni come queste che basta scavare un po’ in profondità per far riemergere la straordinaria identità italianità di questa nazione e della sua capitale, forse oggi un po’ offuscata ma mai del tutto scomparsa. L’offerta italiana è abbastanza variegata e originale, sparsa per ogni dove ma le uniche presenze a livello di associazioni le troviamo nell’interno. Di seguito, l’elenco delle proposte per il Día del Patrimonio in tutto l’Uruguay partendo dai vari quartieri di Montevideo.
Ciudad Vieja
Il centro storico ospita il maggior numero di iniziative a cominciare dalle visite guidate ai più importanti edifici e patrimoni della città. Tra questi abbiamo il Palacio Correo Uruguayo (la sede delle Poste) costruita dall’architetto Enrique Chiancone nel 1925. Si trova in Buenos Aires 462 angolo Misiones e offrirà diverse visite sabato e domenica dalle 10 alle 18.
La Dirección Nacional de Loterías y Quinielas è un’opera del 1887 progettata dagli architetti Cassasopra e Zanetti in base ai piani dell’architetto ferrarese Juan Tossi. È situata in Cerrito 220 tra Pérez Castellano e Francisco Maciel ed avrà in tutto il fine settimana visite tra le 10 e le 18.
Nella Ciudad Vieja c’è spazio anche per un altro importante architetto italiano, il fiorentino Giovanni Veltroni che progettò la Casa Central del Banco República del Uruguay in Cerrito 351 tra Zabala e Piedras, visitabile con un’esposizione storica sabato e domenica dalle 13 alle 18.
In questa zona si potrà apprezzare anche il Club Uruguay (Peatonal Sarandí 584) dell’ingegnere piemontese Luigi Andreoni. Sarà aperto sabato e domenica, dalle 10 alle 16.
Centro
Spostandoci nel centro di Montevideo troviamo tanti altri edifici italiani che sono inclusi in questa nuova edizione del Día del Patrimonio. In Avenida Uruguay 857 c’è il Palacio Buxareo, un altro dei lavori firmati da Andreoni e oggi sede dell’Ambasciata francese che si potrà visitare durante il fine settimana dalle 10 alle 17.
Di Juan Alberto Capurro, figlio di un emigrato genovese famoso per aver dato il suo nome a un quartiere della capitale, è invece il Palacio Santos (Av. 18 de Julio 1207) sede del Ministero degli Esteri. Le visite guidate sono previste nella giornata di sabato tra le 10 e le 17.
A poca distanza abbiamo poi il Palacio Piria, storica residenza del costruttore Francisco Piria, figlio di un emigrato genovese e formatosi in Italia. Attualmente sede della Suprema Corte di Giustizia in Pasaje de los Derechos Humanos 1310, le visite avranno luogo sabato e domenica dalle 11 alle 15 nei seguenti orari: 11, 11.30, 12, 12.30, 13, 13.30, 14 e 14.30.
Oltre agli edifici, in centro si potranno apprezzare anche altre curiosità come le piccole tracce di Bel Paese lasciate nei trasporti. Sabato e domenica dalle 9 alle 19, nella Plaza Independencia tra Sarandí e Buenos Aires, è in programma l’esposizione di due filobus storici di Montevideo, Ansaldo San Giorgio e Alfa Romeo. L’iniziativa è allestita dalla Asociación Montevideana De Entusiastas del Transporte (AMDET).
Un’attività virtuale sarà invece quella dell’Istituto Italiano di Cultura che organizza per sabato a partire dalle 10 sul sito www.iicmontevideo.esteri.it una conferenza sul viaggio sempre sognato in Italia di José Enrique Rodó: fu proprio a Palermo, il primo maggio del 1917, che il noto filosofo e politico uruguaiano trovò la morte. I dettagli di queste vicende saranno illustrate dagli storici Ana Ribeiro, attuale sottosegretario alla Cultura, e dal professor Gerardo Caetano.
Pocitos
Nella zona di Pocitos aprirà nuovamente le porte al pubblico l’Ambasciata italiana con la sua Casa Towers. Dichiarato “bene di interesse municipale” dalla Intendencia di Montevideo nel 1993, la residenza situata in Ellauri 977 ospita dal 1926 la rappresentanza diplomatica italiana. Le visite guidate sono in programma con gruppi limitati il sabato dalle 10 alle 16.
Aguada
Uno dei pezzi forti del patrimonio culturale del Paisito è il suo Palacio Legislativo, sede del Parlamento in Av. de las Leyes, frutto del lavoro di due architetti italiani: prima il torinese Vittorio Meano a cui si deve il disegno e poi il milanese Gaetano Moretti a cui si deve la costruzione. Si potrà visitare nelle giornate di sabato e domenica dalle 11 alle 17 con previa iscrizione su www.parlamento.gub.uy.
Peñarol
Famoso per aver dato il nome a una delle squadre più titolate del Sud America che ha appena festeggiato il 130esimo anniversario, questo quartiere fu fondato da un emigrato piemontese di Pinerolo, Giovanni Battista Crosa. Successivamente, con l’arrivo degli inglesi venne fondata un’importante impresa ferroviaria dove lavorarono tantissimi italiani e che verrà ricordata con un’esposizione di oggetti storici presso il Museo Ferroviario, Estación Peñarol (Shakespeare, tra Cno. Cnel. Raíz e Br. Aparicio Saravia) aperta sabato dalle 10 alle 19. Da qui partiranno anche tour in treni organizzati da Afe (Administración de Ferrocarriles del Estado) sabato dalle 12 alle 16.
Melilla
La parte rurale di Montevideo offre tanti altri attrattivi tra cui le “Bodegas”, ossia le cantine vinicole. Tra queste bisogna menzionare la Bodega Beretta Vinos Finos in Camino La Renga 2443 fondata nel 1913 da un emigrato italiano che questa volta oltre al vino si concentrerà sull’orto biologico, un’attività che viene tramandata di generazione in generazione. Tra gli ortaggi prodotti secondo la tradizione mediterranea Beretta segnala il porro e il finocchio. Le visite si svolgeranno sabato e domenica dalle 10:30 alle 17 e bisogna prenotarsi via mail: bodegaberetta@gmail.com.
Le proposte nell’interno
Le proposte italiane del Día del Patrimonio si potranno apprezzare anche nei vari dipartimenti dell’interno che contano con la presenza di alcune associazioni italiane, le uniche a dire il vero che parteciperanno a questa importante manifestazione. Oltre a una conferenza su Rodó organizzata giovedì dalla collettività italiana di Carmelo bisogna segnalare altre due iniziative.
A Florida, sabato alle ore 19, verrà realizzato un omaggio alle tradizioni gastronomiche italiane con musica dal vivo e altri spettacoli. L’evento della locale Società Italiana si terrà in Rivera 3420 angolo Independencia.
A San José la Società Italiana proporrà per sabato alle 19.30 una conferenza sui rapporti tra Rodó e José Batlle y Ordóñez, presidente del paese a inizio novecento ricordato per le riforme progressiste. La conferenza si svolgerà presso la sede dell’associazione in Calle Treinta y Tres 403 angolo Larrañaga e sarà tenuta dal giornalista Daniel Mazzone.
Una menzione speciale nell’interno dell’Uruguay, infine, è da destinare alla Chiesa di Atlántida che è stata recentemente nominata patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Progettata dall’ingegnere Eladio Dieste, la Iglesia de Cristo Obrero y Nuestra Señora de Lourdes venne realizzata prevalentemente dai muratori italiani guidati dal capomastro molisano, Vittorio Vergalito.