Nella sua informativa alla Camera dei Deputati sugli scontri avvenuti a Roma lo scorso 9 ottobre, quando alcuni manifestanti, tra no green pass e militanti di Forza Nuova, hanno assalito e devastato la sede della Cgil, il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, ha respinto l'accusa che la polizia abbia perseguito la cosiddetta strategia della tensione.
"C'è stata una lettura politica che tende ad accreditare la tesi di un disegno assecondato dal comportamento delle forze dell'ordine, escludo questo supposto inquietante retroscena", ha spiegato l'esponente del governo ribadendo che vi erano, sì, “degli agenti della Digos in piazza, ma come da prassi”.
"Il deficit di sicurezza - ha poi aggiunto il ministro - è stato determinato dalla situazione che ha superato ogni ragionevole previsione" e “che non deve "più ripetersi”. La Lamorgese ha poi parlato di "caratteristiche analoghe" tra le proteste di Trieste e Roma ribadendo che "ci attende un periodo ancora molto impegnativo che, per altro, vedrà a fino ottobre lo svolgimento del G20”. Durante il suo intervento – più volte interrotto - i deputati di FdI hanno urlato in coro "dimissioni", con il presidente della Camera, Roberto Fico, costretto a richiamare all'ordine Andrea Delmastro e Federico Mollicone.