Il Covid degli altri è peggio. Ha ragione il presidente Draghi a rivendicare con orgoglio il passo più che spedito della campagna vaccinale in Italia. Un successo, specie se confrontato con quanto avviene in Russia, in Gran Bretagna, a New York. Specie se associato alla ripresa grosso modo integrale delle attività produttive.
La Russia, c'era da aspettarselo, è giunta a metà ottobre al picco di morti per singolo giorno, mille: inevitabile il lockdown, breve, di una settimana, imposto da Putin. A New York, a proposito delle polemiche nostrane sull'obbligo di Green Pass, l'amministrazione ha scelto la via più drastica: i dipendenti comunali devono essere tutti vaccinati. Chi non si vaccina perde il posto.
Ma è la Gran Bretagna il Paese cui si guarda con più attenzione, avendo applicato in ritardo le misure restrittive minime salvo poi correre nella campagna vaccinale. Ebbene, l'incubo lì sembra riemergere: nessuna restrizione, vaccinati da troppi mesi di nuovo scoperti, i morti di Covid ricominciano a riempire le terapie intensive.
Sul Covid, ha sottolineato Draghi, "non solo il passato ma il presente ci insegna che questa è la strada giusta. Il Regno Unito abbandonata ogni cautela si trova di fronte a 50mila contagi giornalieri e 200 morti ieri. Questo ci insegna che non usciremo da questa situazione in un istante. Anche nell'uscita bisognerà uscire con gradualità".
In Russia si è arrivati in questi giorni a registrare mille decessi provocati dal Covid-19, il massimo in un giorno dall'inizio dell'epidemia. Stando ai dati ufficiali, nel corso delle ultime 24 ore nel Paese sono stati accertati 34.073 nuovi casi di Covid-19.
Per questo Putin ha ordinato il blocco delle attività lavorative per 7 giorni, un mini-lockdown dal 30 ottobre al 7 novembre. Misura diciamo così un po' tardiva, a fronte del mezzo fallimento della campagna vaccinale (pochi vaccinati, vaccino poco efficace).
La città di New York impone l'obbligo di vaccino per tutti i dipendenti municipali, eliminando la possibilità di effettuare test per essere ammessi al posto di lavoro. Lo ha annunciato il sindaco Bill de Blasio, sottolineando che la nuova regola riguarda 160.500 lavoratori, di cui il 71% è in parte o completamente vaccinato. Chi deciderà di non vaccinarsi per il Covid entro il 29 ottobre rischia di perdere il posto di lavoro.
La Gran Bretagna rischia di arrivare a 100 mila casi di Covid al giorno nel prossimo inverno, ma per il momento il governo di Boris Johnson non intende prendere misure di contenimento del virus. "La pressione sul servizio sanitario c'è, ma per ora regge", ha detto il ministro della Sanità, Sajid Javid, quando invece lo stesso Nhs aveva lanciato l'allarme e chiesto di attivare subito il "piano B".
Con il freddo alle porte e i primi vaccinati che col passare del tempo perdono la copertura immunitaria, il Regno fa già i conti con la nuova impennata di casi: quasi 50 mila solo nelle ultime 24 ore, con 8.000 nuovi ricoveri e 179 decessi.
Ma il copione a Londra sembra ripetersi a ogni ondata: da un lato l'Nhs – già alle prese con difficoltà strutturali e con i pazienti di altre patologie rimasti in attesa proprio a causa della pandemia – chiede a Johnson di adottare delle misure di prevenzione prima che sia troppo tardi.
Dall'altro il premier conservatore, da sempre restio (fin quando non ha rischiato lui stesso la vita per il Covid) a limitare le libertà dei suoi concittadini, che fa sapere che "ancora non serve".
In Europa gli occhi sono puntati sulla Gran Bretagna proprio perché è stata la prima ad avviare una massiccia campagna di vaccinazioni, ma dove ora sembra farsi avanti una nuova variante (la AY4.2, la cosiddetta Delta+). Mentre suscitano polemiche interne anche la lentezza dell'immunizzazione dei giovanissimi e la distribuzione delle terze dosi, come parte del piano A.