DI LUCIO FERO
No Vax in movimento, movimento No Vax (No Pass è una filiale prima ancora che una filiazione) in piazza e in lotta. Nelle piazze appunto, nei cortei, nelle manifestazioni, nelle tv incaute quanto sciocche o forse incaute perché sciocche, nei giornali e notiziari che li sovra rappresentano in quantità e concedono loro par condicio culturale e civile, nei social, ne parlar diffuso. Movimento No Vax-No Pass che qualche risultato lo sta ottenendo. Ecco i primi.
Trieste è la città italiana oggi con la maggiore incidenza di contagiati fatta base centomila abitanti. Non è stata la Bora. Presidi e cortei ostinatamente e sfacciatamente e ostentatamente senza lo straccio di una mascherina e l'affollarsi in manifesto spregio e dispregio delle misure anti contagio da parte di persone che convergono su Trieste avendo come bagaglio il portato delle loro abitudini di fatto negazioniste hanno prodotto e diffuso contagio. O è stata la Bora?
Trieste capitale del contagio italiano è risultato ottenuto ma in fondo piccolo per così diffuso movimento. Che mira a ben altro. Una entusiasta manifestante comunicava a Radio 24 stamane il suo orgoglio per aver bloccato un porto e "dato un gran colpo all'economia". Troppa enfasi ed entusiasmo, il porto di Trieste bloccato non è stato mai e il danno all'economia triestina e nazionale c'è stato sì, ma non così grande come cuore del movimento No vax rivendica. A Milano invece il movimento ha conseguito obiettivo maggiore e tangibile. Dopo 14 sabato 14 di cortei in centro i commercianti delle vie principali della città hanno subito un taglio del 25% medio degli incassi del sabato. E siccome il sabato da solo rappresenta un terzo degli incassi da vendite-acquisti, il colpo all'economia è pari al 7/8 per cento in meno per tutto il settore del commercio. Per tre mesi filati.
Finalmente ce l'ha fatta anche qui, a portare il tasso di positività dei tamponi sopra l'un per cento. Che è soglia psicologica ma anche sanitaria. Non da solo il movimento No vax nel raggiungimento di questo obiettivo, ma certo senza i 7,5 milioni di non vaccinati a questo punto per scelta, senza il milione di lavoratori non vaccinati e imboscati al Green Pass, senza i sit in e i flash mob e il marciare insieme contro, senza tutto questo non ce la si sarebbe fatta a finalmente far crescere almeno un po' i tamponi positivi, i ricoveri e i decessi. Grazie anche a qualche successo, marginale sì ma non inutile alla causa, come la prof di Bologna in cattedra non vaccinata che in Dad ne manda, da sola, trecento.
Sono stati contro le mascherine. Sono gli stessi che erano contro le mascherine, soprattutto contro "l'assurdo obbligo di indossarle". Sono stati contro il lockdown. Sono gli stessi che propagandavano l'aggiramento e l'elusione dello stare in casa ed erano quelli che uscivano, "tanto sono quasi da solo in strada". Prepotenti nel non voler capire che erano in strada quasi soli perché gli altri restavano a casa, prepotenti nella loro libertà resa possibile dall'osservanza della legge da parte della maggioranza.
Era il loro uscire che contribuiva ad allungare i tempi del lockdown, ma la chiamavano libertà. Sono sempre loro. Sono stati contro gli ospedali e i medici. Sono gli stessi che correvano a filmare corsie vuote di ospedali allestendo finti video e artefatte situazioni, gli stessi che con picco di ignobiltà hanno accusato i medici di uccidere, gli ospedali di segregare e quindi di torturare pazienti e familiari impedendo i contatti tra loro. Sono gli stessi che gridano ai medici "assassini" (salvo poi chiedere ai medici cure, salvezza e vita quando Covid dovesse portarli in ospedale).
Sono stati contro le Zone Rosse o di qualunque altro colore. Sono stati, manco a dirlo, contro i vaccini sin dalla prima ora. Sono stati contro la prima dose, la seconda e ora sono contro la terza. Sono contro il Green Pass, anche quello che deriva dai tamponi. Ed erano quelli che per mesi hanno chiesto tamponi, tamponi, tamponi come condizione per il liberi tutto e tutto aperto. Ora che è tutto aperto sono quelli contro il Green Pass. Sono quelli contro...di noi.