Gente d'Italia

I furbetti del Reddito: la maxi truffa dei sussidi irregolari. A Napoli e in Campania il regno degli imbroglioni

di Franco Esposito

Che finisse così era scontato. La certezza matematica dell'imbroglio. Un incitamento ai truffatori di professione, incalliti mestieranti nel prendere in giro il prossimo. Fatevi avanti, chiedete e vi sarà dato, anche se non avete diritto a prenderlo, il reddito di cittadinanza. L'abominevole provvedimento inventato, con scopi e finalità chiaramente elettorali, dal governo Cinque Stelle-Lega. Luigi Di Maio e Matteo Salvini i fautori, la truffa classica all'italiana porta la loro griffe. Ne sono gli autori, in particolare l'attuale ministro degli Esteri. Un pasticcio di colossali proporzioni, I furbetti del reddito di cittadinanza sarebbero oltre cinquemila. 

Camorristi, abusivi, rapinatori. In Campania – e ti pareva – il record di assegni illeciti. Ma l'inchiesta interessa cinque regioni d'Italia. Scoperti sussidi irregolari, una truffa da venti milioni di euro. Ma i dati sono, al momento, parziali. Riguardano 38.400 nuclei familiari controllati; 1.388 percettori del reddito erano già noti alle forze di polizia. 

Chi ha controllato chi, al momento delle domande di adesione al reddito di cittadinanza? Evidentemente nessuno; è stato elargito a pioggia. Ma il Governo sta ora preparando la stretta: potenziati gli accertamenti dell'Inps. Speriamo che i buoi non siano intanto tutti scappati dalla stalla. 

In Campania, tra i fruitori della prebenda, ci sono famosi capi clan della camorra. Dai Nuvoletta ai Friziero. Possessori loro, e tanti altri, di case, moto di grossa cilindrata, terreni, Ferrrari. Il forziere dei "poveri ricchi". Finti padri di famiglie fantasma, Tra i percettori autotrasportatori abusivi e manager con fabbriche e dipendenti al nero. Trucchisti pe ottenere la carta e frodare lo Stato. 

In provincia di Taranto sussidio erogato a nucleo familiare che negli anni scorsi aveva dichiarato 324mila euro di reddito. Lo Stato ha perso 174 milioni, mica uno scherzetto, soldi che non sono bruscolini, al contrario pesano e fanno rumore. Gli archivi non dialogano tra loro, palese il flop della banca dati. 

La provincia di Napoli al primo posto, coinvolta con il 15,8% della popolazione. Poi, Palermo (15,7%), Crotone, Caserta, Siracusa, Trapani, Caltagirone, Reggio Calabria, Agrigento. Il Sud in testa alla classifica dei profittatori imbroglioni. La provincia di Lecce l'eccezione, 1,1% davvero è poca roba rispetto al resto della compagnia meridionale. Il sud regno di truffatori. Gli ultimi posti della graduatoria sono occupati da province del Nord Italia: Padova (1,4%), e a seguire Como, Sondrio, Treviso, Vicenza, Pordenone, Belluno e Bolzano, con il suo piccolo 0,7%. 

Napoli è la città più industriosa nella truffa del diritto di cittadinanza, pesante e significativa la presenza e l'operosità del 15,8% di imbroglioni. Palermo e Catania anch'esse su questo squallido podio. Cagliari (8.9% di percettori non aventi diritto) e Bari a centro classifica. Il meno peggio è rappresentato Bologna, Firenze, Venezia, Milano

Il reddito di cittadinanza piaga d'Italia il reddito. L'attuale governo dovrebbe avvertire la necessità di abolirlo al più presto. Oppure di inventarsi una efficace forma di controllo. Nel 2021, su tutto il territorio nazionale, ben 41 milioni sono finiti nelle tasche di chi non ne aveva diritto. L'incredibile dato emerge dalla maxi operazione presentata mercoledì dai Carabinieri sui furbetti del reddito di cittadinanza. 

Nato come strumento per aiutare le migliaia di famiglie in difficoltà, si è trasformato in un irresistibile richiamo per i troppi furbi che cercano di frodare lo Stato. Più di due anni fa, in tutta Italia, erano state scoperte truffe per poco più di un milione di euro e denunciate 450 persone. La cifra è salita l'anno scorso a 5,6 milioni; quest'anno si è arrivati a oltre 40 milioni. La Campania, come detto, si aggiudica la leadership. Un triste avvilente primato. 

Ma c'è pure la Lombardia, con 4.6 milioni di sussidi percepiti illegalmente dall'inizio dell'anno; 852 denunciati tra Piemonte e Valle d'Aosta. Storie rappresentative di uno spaccato dell'Italia dell'illegalità. Finti poveri, come il, signore in provincia di Lecce che ha dichiarato di avere a carico sei minori stranieri di cui non esiste traccia. Un settantenne di Avellino percepisce il reddito di cittadinanza in qualità di proprietario di immobili, terreni, e la Ferrari in garage. 

I Carabinieri denunciano la presenza come percettori di reddito uomini e donne, soprattutto di clan camorristici campani, con condanne per associazione mafiosa. Antonio Nuvoletta, figlio di Lorenzo storico boss di Marano; Valentina Orlando, figlia di Antonio a capo dell'omonimo clan. Ha chiesto il reddito di cittadinanza anche Fausto Frizziero, del sodalizio operativo nei quartieri bene di Napoli, ai domiciliari per 416 bis. E numerosi altri esponenti del mondo camorristico, tutti beneficiari ingiustificati: Balzano, Cifrone, Grimaldi, D'Amico, Tolomelli, Sorianello, Vannella Grassi, Puccinelli. In questa compagnia di non aventi diritto, in quanto milionari di camorra, non potevano mancare i Giuliano di Forcella

Davanti all'esito pesante dell'indagine e dei dati prodotti, mostrano stupore ministri e politici. "Necessitano correttivi" è il contenuto del coro. "L'ennesimo capolavoro dei Cinque Stelle, e la chiamavano onestà", la botta finale l'ha assestata Matteo Renzi, capo di Italia Viva. 

Dopo di lui, il diluvio. Lo tsunami provocato da Cinque Stelle e Lega.

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