Di STEFANO GHIONNI

Purtroppo il non allineamento alla campagna vaccinale sta dando una grande mano al Coronavirus. Già, perché sembra di ripiombare nell’incubo degli ultimi due anni. Già, perché adesso in Europa si comincia a parlare di una nuova ondata legata al Covid. Che in pratica sarebbe la quarta. Insomma, altro che fine dell’incubo. Ci stiamo per finire nuovamente dentro. Per Fergus Sweeney, capo della task force degli studi clinici dell'Ema, la situazione all’interno del vecchio continente, dal punto di vista epidemiologico, è molto preoccupante. “Siamo entrati nella stagione invernale con un aumento di contagi, di ricoveri e di morti”. Inutile dire che anche per lui “è importante che tutti vengano vaccinati o che completino il ciclo di vaccinazione”. Anche perché “non siamo tutti protetti finché ciascuno non è protetto”. “Notiamo – ha poi aggiunto - che i vari governi nazionali stanno reintroducendo misure come il distanziamento sociale e le mascherine. Dobbiamo seguire tutte queste precauzioni, in modo da proteggere gli altri e noi stessi”. Sweeney ha poi confermato che quasi tutti i Paesi dell’Ue hanno avviato la somministrazione della terza dose del vaccino per le persone più a rischio, ma ha aggiunto che il passo successivo potrebbe essere l'utilizzo del booster per l'intera popolazione. L’Agenzia europea del farmaco ha poi promosso l’antivirale orale molnupiravir (Merck) dato che gli studi dicono che può ridurre la capacità del virus di moltiplicarsi nel corpo, prevenendo così il ricovero o la morte nei pazienti contagiati: “Siamo pronti a dare consulenza agli Stati membri affinché possano rendere disponibile questo nuovo trattamento per l'uso di emergenza, prima di un'autorizzazione all'immissione in commercio”. “Preoccupazione” sulla situazione attuale viene anche dall’Oms secondo il quale da qui a febbraio potrebbero esserci altri 500mila decessi. Per fare un esempio, i ricoveri nell’ultima settimana sono raddoppiati, mentre si sono registrati qualcosa come 1,8 milioni di contagi sempre in sette giorni, il che significa un aumento del 6%, mentre i decessi sono aumentanti, nello stesso lasso di tempo, del 12%. Secondo il direttore dell’Osservatorio mondiale della sanità “siamo ancora una volta nell'epicentro della pandemia”. Se si vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, l’Oms ha detto che almeno a differenza delle precedenti ondate le autorità sanitarie hanno più informazioni e migliori strumenti per contrastare il Covid, aggiungendo però che la situazione sta nuovamente precipitando per due aspetti in particolare: l’allentamento delle misure di prevenzione e i bassi tassi di vaccinazione in alcune aree. Solo otto Paesi contano il 70% della loro popolazione completamente vaccinata, la media invece si abbassa sotto il 50%.