L’Europa stringe la morsa intorno ai no vax. L’Austria fa da apripista e da oggi imporrà il primo lockdown per chi non è immunizzato. Vale a dire niente più ristoranti, movida, hotel, sport ed eventi culturali, così come niente settimana bianca negli impianti sciistici. “Quando saliamo in macchina ci mettiamo la cintura di sicurezza, il vaccino anti-Covid è la nostra cintura”, ha detto il cancelliere Alexander Schallenberg, dopo i quasi diecimila casi nelle ultime 24 ore.
Una stretta decisa mentre con l’inverno alle porte e i contagi a livelli record la Germania annuncia la terza dose per tutti a sei mesi dalla seconda. L’Europa sempre più epicentro mondiale della pandemia accelera sul booster delle immunizzazioni. Alle prese con la quarta ondata, è Berlino ad annunciare una nuova fase generalizzata della campagna di prevenzione, accompagnata a una linea dura verso i no vax. Il presidente della Turingia, Bodo Ramelow, ha minacciato di non curare più chi non accetterà la somministrazione del siero, se dovesse salire eccessivamente la pressione sulle strutture sanitarie.
E intanto, da lunedì la Sassonia - dove si teme un nuovo lockdown se non si agirà “velocemente” - diventerà il primo Land tedesco a limitare l’accesso a ristoranti, bar ed eventi culturali ai soli immunizzati, cioè a chi è vaccinato o guarito dal Covid, escludendo la possibilità del tampone come lasciapassare. Nelle ultime 24 ore il Robert Koch Institut ha registrato 37.120 nuovi casi - nuovo picco negativo dopo quello di ieri - e 154 decessi in Germania. A livelli record è anche il valore settimanale dell’incidenza dei contagi, con 169,9 pazienti su 100 mila abitanti. “La quarta ondata ha molto accelerato e colpisce con grande irruenza. Davanti a noi abbiamo settimane difficili”, ha avvertito il ministro della Salute tedesco Jens Spahn.
L’accelerazione sul booster è sempre più decisa in tutta Europa.
Anche Malta, che con il 94% è il Paese col più alto tasso di vaccinazioni complete nel continente, ha annunciato che le terze dosi saranno “gradualmente estese a tutte le persone sopra i 12 anni di età”. E proprio il booster sembra aver contribuito in maniera cruciale alla frenata dei contagi nel Regno Unito, dove è già stato somministrato a oltre 9 milioni di persone e continua il lento ma graduale calo dei contagi e dell’indice d’infezione Rt, fino al di sotto della soglia di rischio di 1. L’altra misura su cui il Vecchio Continente continua a spingere è il green pass. Oggi il Parlamento francese ha adottato il progetto di legge cosiddetto di ‘vigilanza sanitaria’ che consente di ricorrere al certificato Covid fino al 31 luglio.
E anche a Bruxelles si discute di linee guida comuni sulla durata delle certificazioni. “Non è stata stabilita una scadenza per i certificati vaccinali” a livello Ue, “tuttavia gli Stati membri possono fissare regole” sul periodo di validità, ha fatto sapere la Commissione, sottolineando però che è “ancora troppo presto” per dire se ci saranno raccomandazioni al riguardo. Allarmante resta intanto il livello dei contagi in Europa orientale e nei Balcani, dove i tassi di vaccinazione sono i più bassi del continente, con picchi negativi intorno al 30% in Romania e Bulgaria. Con 6.932 nuovi casi in 24 ore, la Croazia ha superato oggi il suo record negativo di infezioni giornaliere e annunciato il ritorno di limitazioni per gli eventi pubblici e un rafforzamento del green pass. E anche l’Islanda annuncia una nuova stretta. Dall’altra parte del mondo, invece, a Rio de Janeiro i ricoverati sono ai minimi da inizio pandemia e le autorità puntano a celebrare con raduni di massa del Capodanno a Copacabana e del Carnevale.