di Matteo Forciniti
La svolta tanto attesa potrebbe arrivare domani mattina: a partire dalle ore 10, la commissione parlamentare "Constitución, códigos, legislación general y administración" si riunirà per decidere le sorti del Día del Inmigrante Italiano. L'ottavo punto all'ordine del giorno dei lavori della commissione riguarda un progetto di legge presentato due anni e mezzo fa dal deputato Enzo Malán su impulso della Società Italiana di Colonia. Da allora, tra cambio di legislatura, pandemia e tematiche più urgenti, la proposta era finita nel dimenticatoio con il serio rischio di farla scomparire completamente nei meandri della burocrazia uruguaiana.
Un ritardo davvero inspiegabile se si considera che questa dovrebbe essere una proposta condivisa che va al di là delle lotte di partito considerato che riguarda l'identità e la storia di una buona metà della popolazione di una nazione costruita dagli immigrati. La legge, nel suo unico articolo, riconosce il 23 novembre (data della fondazione dell'associazione di Colonia) come la giornata simbolica del riconoscimento alla massiccia presenza italiana in Uruguay sul modello di quanto esiste già in Argentina e Brasile.
L'iter legislativo è stato fino al momento abbastanza complesso anche se l'ostacolo più grande potrebbe essere risolto oggi con il voto della commissione che arriva dopo le recenti pressioni da parte del Comites e delle autorità diplomatiche italiane. Per essere definitamente approvata, tuttavia, la legge avrà bisogno poi del voto dei due rami del Parlamento, della Camera e del Senato.
Alla fine della scorsa legislatura la commissione non era riuscita a trovare il consenso necessario al momento del voto per via dell'opposizione del senatore Carlos Camy (Partido Nacional) che contestava la data scelta contrapponendola a quella della Società Italiana della sua città (San José) che però era all'oscuro di tutto e non aveva mai presentato alcuna richiesta.