Gente d'Italia

Cara Greta

​di Enrico Pirondini

Cara Greta ti scrivo e vado subito al punto. Scusa, ma perché non vai anche in Cina a manifestare? Non lo dico per provocarti, lo dico per sottolineare una necessità concreta che tu certo conosci.

La Cina – lo sai benissimo, l’hai ripetuto in piazza a Glasgow​ davanti a migliaia di pasionari – è il più grande inquinatore dell’orbe terracqueo.

È il più indiscusso “evasore” di ogni controllo sanitario e ambientale. Xi,​ presidente a vita, ha già detto la sua: produrrà (e consumerà) un milione di tonnellate in più al giorno di carbone.

Se aggiungiamo l’India, che ha seri problemi di riconversione energetica, arriviamo a circa 3 dei 7 miliardi e mezzo di persone che popolano il mondo.​ Un disastro annunciato. Una Apocalisse. Allora vai?

D’accordo, sotto il cielo piovoso scozzese (dove si sono riuniti in 196) il bla bla ha trionfato. E tu, puntualmente, l’hai detto anche alle tv del mondo. Brava.

Sì, è stato un fallimento anche se l’intesa– in extremis –​ USA-Cina , che si sono accordate per collaborare a migliorare il clima, ha attenuato il fiasco del Cop26. Certo, è stato un lampo nel buio. Un tocco di quel marpione di John​ Kerry. Di più: americani e cinesi – cioè cane e gatto – hanno addirittura siglato una “tabella di marcia “ per il futuro.​ Calma. È un accordo di facciata, al ribasso. Una svolta a sorpresa. Uno zuccherino al padrone di casa Boris Johnson. Che, quando era sindaco di Londra, è stato un precursore​ della mobilità sostenibile e dell’utilizzo delle biciclette.

Una mossa mediatica anche per tranquillizzare il trio Obama, Nancy Pelosi e quella furbacchiona di Alexandria Ocasio Cortez. È la damazza del ruvido Bronx che lunedi scorso al Gala del Met si è presentata con l’abito-manifesto “ Tassate i ricchi”. Poi è venuta lì a Glasgow accolta come una star. E tu, Greta, e la Vanessa Nakate, per non essere oscurate o – peggio – accusate di un approccio ideologico e radicale all’ambiente, avete attaccato Barack dicendogli​ di tutto.

Cara Greta, tu che hai dato la sveglia a due generazioni diventando un simbolo globale della lotta contro il cambiamento climatico. Hai portato in marcia al tuo fianco​ il​ principe Carlo, un quasi re.

A Katowice in Polonia al Cop24 hai sfidato a muso duro gli uomini più potenti del pianeta con un celebre discorso (“state rubando il futuro dei vostri figli davanti ai loro occhi“),​ bacchettandoli fino al (loro) visibile imbarazzo.

Mobiliti, ogni venerdì, centinaia di migliaia di studenti in tutto il mondo. Hai messo a soqquadro il Parlamento europeo a Bruxelles e l’Extinction Rebellion a Londra. Ora è giunto il tempo di andare a Pechino . Coraggio. Porta le tue treccine e la tua impronta ecologica nella tana del lupo. Ma, ti prego, fai presto. La mezzanotte è vicina.

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